Etica ed economia
Una critica radicale a Michael Novak e ai teocon

ottava parte
 

di Oscar Nuccio



Alla nota introduttiva




L'uso del tempo fu per il mercante una delle espressioni del suo "codice di valori"; fu anche grazie ad esso che potè realizzare la prima rivoluzione commerciale. Tale "codice deontologico" fu con orgoglio descritto da Cotrugli che fece il ritratto morale del mercante italiano che aveva saputo e voluto coniugare etica ed economia. Egli non idealizzò il suo personaggio, non lo deificò come fece Cristoforo Landino: realisticamente lo rese destinatario di norme la cui osservanza è possibile e si traduce in vantaggio personale dell'operatore economico. Sono certamente norme "religiose", di una "religione" mondana che quando praticata "& osservata si può tosto chiamare religione, che altrimente, & però [perciò] non si deve maravigliare alcuno se vogliamo il mercante, honesto, & moderato, & prohimoli cose, che alcuna volta, & alcun tempo sono permesse".

Si è in grado di conferire valore e significato alle proposizioni del mercante-scrittore raguseo se muoviano da una delle tante affermazioni di Max Weber rivolte ad accreditare il ruolo primario dei puritani. Il sociologo cita la massima "onesto come un ugonotto", proverbiale nel XVII secolo come proverbiale era la dirittura morale dei mercanti olandesi.

Era cattolicissimo, e non olandese, il filosofo ligure-partenopeo Andrea Doria il quale, nella prima metà del '700, sostenne essere virtù propria del mercante quella di "non mancare alla fede dé Contratti, delle […] Lettere di Cambio e degli altri […] Contratti riguardanti la sicurezza del Commercio" ed egli ciò fa perché sa che mancasse alla "fede, il Commercio sarebbe distrutto".

Le stesse dichiarazioni formula Franklin, nei medesimi anni, ed il sociologo tedesco assume la "eticità" dell'americano, il suo stare pactis, come espressiva della morale capitalistica. Per non essere costretto a togliere il suo "beniamino" dalla nicchia del santuario protestantico in cui lo ha collocato, Weber non può non raccordare quella morale alla ben più remota e maggiormente significativa fides mercatoria degli uomini d'affari del medioevo italiano.

Non è azzardato pensare che agli olandesi e ai popoli del Nord Europa gli uomini d'affari italiani trasmisero, con il vasto patrimonio di cultura e di tecniche mercantili, anche il codice di valori morali. La translatio di questa eredità dal Sud al Nord del Vecchio Continente avvenne contestualmente al trasferimento delle procedure da loro create e divenute parti essenziali del diritto commerciale europeo. Baldo degli Ubaldi - che soleva definirsi "advocatus artis mercantiae" - ha lasciato preziosa testimonianza. Al pari di Coluccio Salutati, volle ed insegnò che nel commercio si dovesse decidere "de bona aequitate omissis solemnitatibus iuris" in modo da non ledere, comunque, i princìpi del diritto civile. Ogni scritto di mercante o di banchiere - scrisse nelle pagine in cui si occupò della cambiale - deve essere ritenuto eguale ad una sentenza ed in un "certo qual modo trapassare in rem iudicatam ed essere esigibile".

Il mercante italiano dei secoli anteriori alla Riforma redasse il codice "etico" che consegnò alle generazioni successive. Egli fu personaggio incomparabilmente diverso da quello che i frati predicatori spregiativamente appellarono "cane", collocandolo nell'infimo della scala sociale al di sotto dei ladri e delle prostitute, demonizzandone l'attività perché rivolta a conseguire l'esecrando profitto. Era stato detto di lui che mai (o quasi mai) può piacere a Dio. Eppure… eppure oggi schiere di scrittori e di scrittrici, sintonizzati sulla lunghezza d'onda del conciliarismo ecumenico - conciliante ("segno dei tempi") non soltanto le religioni del mondo con il cattolicesimo ma con questo anche il capitalismo (v. Michael Novak) - vogliono dare ad intendere che il liberalismo capitalistico è figlio del francescanesimo. Si assiste sempre più frequentemente allo spettacolo funambolesco in cui il liberalismo capitalistico è "cattolicizzato" ed il cattolicesimo viene "liberalizzato".


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