In nome della LIBERTÀ RELIGIOSA
Le sette, cavallo di Troia degli Stati uniti in Europa
 



Bruno Fouchereau

Da Le Monde Diplomatique, maggio 2001 - edizione italiana




I conflitti in corso in vari paesi europei che vedono coinvolte le multinazionali "settarie" riguardano innanzitutto i diritti individuali. Il diritto, ad esempio, di entrare in un'organizzazione, ma anche di uscirne liberamente, senza minacce, ricatti o la distruzione della propria vita familiare. La garanzia, per i membri delle organizzazioni, di godere degli stessi diritti di altri lavoratori, sia sul lavoro che quando andranno in pensione.

Ma non sono solo una questione di diritti individuali. Questo articolo del combattivo giornalista investigativo Bruno Fouchereau ci ricorda che c'è molto di più in ballo: il controllo dell'immaginario europeo, gli stessi modelli sociali e ideali del prossimo futuro.

La natura strategica di questo settore emerge dal fatto che, nel biennio 1999-2000, il presidente della Us Commission on International Religious Freedom era nientemeno che Elliott Abrams. Condannato a un anno di carcere per lo scandalo Iran-Contras, Abrams è anche stato accusato di coinvolgimento nelle stragi in Guatemala ed El Salvador quando era responsabile degli affari latinoamericani sotto Reagan. Ha spesso accusato il Likud israeliano di essere troppo tenero verso i nativi palestinesi. Attualmente è un personaggio chiave nella formulazione della politica statunitense nei riguardi dell'intero Medio Oriente.

È sposato con la figlia di Norman Podhoretz, il fondatore dei neoconservatori.

Miguel Martínez



elliott abrams

Elliott Abrams




Il 17 aprile scorso si è aperto davanti alla Corte d'assise di Grenoble il processo contro il direttore d'orchestra svizzero Michel Tabatchnik, imputato unico della setta del Tempio solare, accusato di aver istigato i quattro «suicidi collettivi» in cui sono morti, tra il 1994 e il 1997, settantuno membri della setta. Questa vicenda giudiziaria attira ancora una volta l'attenzione su quella nebulosa di gruppi di varia natura che, presentandosi come religioni minoritarie, svolgono attività di evidente carattere commerciale, sistematicamente condannate dai tribunali. In nome della difesa della libertà religiosa, gli Stati uniti mirano ad ottenere l'impunità di questi gruppi. Dietro a queste reti, nate dalla convergenza tra «nuova destra» e «neo-conservatorismo» in nome dell'anti-comunismo, si celano una serie di manovre per imporre a livello delle coscienze collettive l'ultra-liberalismo e la diseguaglianza, presi a fondamenti di ogni società.

Da una decina d'anni, la questione delle sette è passata in Europa dallo stadio di «inquietante fenomeno sociale» a quello di «problema di ordine pubblico di primo piano». I massacri provocati dall'Ordine del tempio solare nel 1994 e 1995, l'attacco al gas nervino da parte della setta Aum nella metropolitana di Tokyo nel marzo 1995, il suicidio collettivo di Heaven's Gate a Los Angeles nel 1999 sono tutti avvenimenti che hanno accelerato questa presa di coscienza. La Francia, il Belgio, la Spagna e la Germania hanno quindi rafforzato il proprio apparato repressivo. Tale scelta è stata in genere operata dal legislatore dopo una serie di rapporti parlamentari sulla pericolosità di alcuni gruppi e i metodi coercitivi e alienanti che essi infliggono ai propri adepti. In prima linea in questa politica repressiva vi sono la Francia e la Germania. Un po' ovunque in Europa sono comparsi organismi incaricati di osservare il fenomeno. In Francia, sono state votate nel 1996 una serie di leggi che, tra le altre cose, assicurano una maggiore tutela alle persone più deboli. Il governo di Lionel Jospin ha creato una Missione interministeriale di lotta alle sette (Mils), presieduta da Alain Vivien. In Germania, è stata presa di mira soprattutto la Chiesa di Scientology. Già nel 1997, dopo un'indagine dei servizi di polizia, il governo federale metteva in guardia la popolazione sulla pericolosità di questa setta e il land di Baviera decideva di escludere i suoi adepti dall'amministrazione pubblica.




Militante della "Sea Org" di Scientology in divisa. Qui potete vedere il contratto con cui i membri della Sea Org si impegnano a servire Scientology per "un miliardo di anni".


Di fronte a questo irrigidimento europeo, tutti gli esperti del fenomeno aspettavano la contro-offensiva delle multinazionali settarie, alcune delle quali, soltanto in Francia, dispongono di entrate pari a diverse decine di miliardi di lire. E la contro-offensiva partiva effettivamente dagli Stati uniti (1): il 27 gennaio 1997, Washington denunciava ufficialmente le misure prese dal governo tedesco contro Scientology. Alcuni giorni dopo, il Bureau for Democracy, Human Rights and Labor (Bdhrl - Ufficio per la democrazia, i diritti umani e il lavoro) (2), agenzia del dipartimento di stato, rendeva pubblico il suo rapporto sulla situazione dei diritti umani nel mondo. La Germania, messa pesantemente sotto accusa, compariva accanto alla Cina sulla lista dei paesi che violano la libertà religiosa! Questo rapporto sembrava arrivare al momento giusto per appoggiare la campagna lanciata da Scientology contro la Germania, una campagna fatta di manifestazioni, spazi pubblicitari sugli organi di stampa internazionali e un ricorso presentato alla Commissione europea per i diritti umani. Per «smorzare i toni», nel marzo 1997 il dipartimento di stato emetteva un comunicato in cui affermava: «Abbiamo criticato i tedeschi, ma ci dissociamo dalla campagna lanciata da Scientology contro la Germania...». Era il minimo che potevano sperare le autorità federali.

Nel 1998, mentre il Congresso americano votava una nuova legge sulla libertà religiosa nel mondo (sull'uso di tale legge in Egitto, si legga l'articolo a pag. 15), veniva costituito un nuovo dipartimento all'interno del Bdhrl: l'Office of International Religious Freedom (Ufficio per la libertà religiosa internazionale). La legge che ne decretava la nascita stabiliva anche che sarebbe stato presieduto da un ambasciatore plenipotenziario, a cui venivano affiancati cinque funzionari (officers) della segreteria di stato. La commissione dispone di un proprio agente in tutte le ambasciate americane. Primo presidente di questa commissione veniva nominato Robert A. Seiple, un ex marine che ama ripetere: «I diritti umani sono universali perché sono un dono di Dio! (3)». Sul Naples Daily News (4), quest'ultimo spiegava anche come la fede l'avesse sostenuto nelle prove affrontate durante la sua esistenza, soprattutto nelle trecento missioni di combattimento svolte come ufficiale dei marines durante la guerra del Vietnam.




Bomba a guida laser lanciato sull'Iraq, dicembre 1998,
con gli auguri di buon Ramadan del marinaio Chad Rickenberg


Ma Seiple non è stato scelto solo per le sue doti di monaco-soldato. Per più di undici anni è stato a capo dell'associazione ultra-conservatrice World Vision Inc., la più importante organizzazione evangelica del mondo, che finanzia migliaia di progetti in entrambi gli emisferi e conta milioni di adepti, dall'Asia all'America latina
(5). Nel primo rapporto della sua commissione, pubblicato nel settembre 1998 (6), la Francia, la Germania, l'Austria e il Belgio sono accusati di violare le libertà religiose. Il rapporto della commissione di inchiesta parlamentare francese del 1995 è considerato una cieca manovra persecutoria, e i deputati sono accusati di promuovere la segregazione religiosa poiché hanno stilato una lista di associazioni innocenti, colpevoli non di attività illecite, ma solo di professare il proprio credo. Il 22 marzo 1999, durante un seminario dell'Ufficio per le istituzioni democratiche e i diritti umani (Odhir), riunito a Vienna su invito dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse) (7), viene violentemente attaccata la politica francese nei confronti delle sette. Riprendendo e amplificando le accuse del dipartimento di stato, alcuni diplomatici e senatori americani si trasformano in pubblici ministeri, fino a sfiorare l'incidente diplomatico. Lo stesso scenario si ripete a Washington di fronte alla Commission on Security and Cooperation in Europe - struttura che riunisce i rappresentanti americani dell'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (Osce). Tre testimoni, venuti a deporre, rivelano alcune terribili verità: la Francia repubblicana si rifà al regime di Vichy, il primo ministro è letteralmente intossicato dai movimenti anti-religiosi, alcuni fedeli sono gettati in pasto al furore popolare, altri perdono il lavoro, vi sono figli sequestrati ai genitori...

Pubblicato nel giugno 1999, il rapporto ufficiale dei senatori americani dà la misura delle loro inquietudini riguardo al rispetto delle libertà fondamentali in Europa (8). Il governo francese viene accusato di strumentalizzare la propria amministrazione fiscale per trasformarla nel braccio armato di una nuova inquisizione. Sia la Mils che il ministero degli esteri francese spiegano che l'analisi delle strutture e dei flussi finanziari di Scientology dimostra che si tratta di una vera e propria organizzazione a scopo di lucro, con profitti colossali (elementi che giustificano pienamente le multe fiscali); e che il rapporto dell'Assemblea nazionale è stato elaborato insieme a giuristi, poliziotti specializzati, associazioni di comprovata utilità pubblica, accademici... Tale rapporto segnala 180 associazioni che si definiscono religiose, ma che ad uno studio più approfondito hanno mostrato il proprio carattere totalitario e i metodi coercitivi esercitati sui propri adepti. La maggior parte di tali associazioni hanno poi subito condanne in tribunale.

Chi controlla i controllori?

Gli organi istituzionali francesi tentano anche di correggere alcune patenti falsità. Ad esempio: la Francia è accusata di non voler accordare lo status di religione ad alcuni gruppi minoritari, quando invece, in virtù della legge del 1905 che afferma la separazione tra stato e chiese, non riconosce nessuna religione.

Ma il dialogo si rivela infruttuoso. Il 9 settembre 1999, l'Ufficio per la libertà religiosa internazionale pubblica un nuovo rapporto: un attacco ancora più feroce contro i paesi europei. L'8 dicembre, il ministro degli esteri francese Hubert Védrine scrive al suo omologo americano Madeleine Albright: «Quest'accusa senza fondamento all'azione pubblica francese da parte della vostra amministrazione, avanzata nello stesso momento in cui era in atto un dialogo tra alti funzionari, getta seri dubbi sulla stessa proficuità di tale dialogo...». Gli scambi diplomatici sulla questione vengono ufficialmente interrotti.

Da allora, non sono più ripresi. L'ultimo rapporto del dipartimento di stato americano, pubblicato il 2 marzo scorso, menziona gli elementi positivi delle leggi del 1901 e del 1905 e rettifica, sia pur senza ammetterli, vari errori, ma mantiene un tono profondamente accusatorio.

La storia e la Costituzione americana non sono sufficienti a spiegare l'ostinazione degli Stati uniti nel sostenere questi gruppi. L'ufficio per la libertà religiosa internazionale è, come abbiamo visto, una struttura del Bdhrl, legata a sua volta al dipartimento di stato.

La Commissione per la libertà religiosa (Commission for Religious Freedom) è stata invece creata, nell'ambito dell'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (Osce) da parlamentari americani. Infine, esiste anche una terza struttura, legata direttamente alla Casa bianca: la commissione degli Stati uniti per la libertà religiosa internazionale (United States Commission for Religious Freedom). Il suo direttore, Steven T. Mc Farland, afferma che una delle principali ragion d'essere della commissione è quella di svolgere funzioni da «cane da guardia» (watch dog) sull'operato delle altre due: «Noi controlliamo il lavoro delle altre commissioni in modo che non si discostino dalla retta via...». Altrove, di fronte ad una commissione incaricata di sorvegliare le commissioni che vigilano sulle libertà religiose, si sarebbe parlato di retaggi dell'apparato sovietico! Interrogato in proposito, Steve T. Mc Farland confessa di non aver letto il rapporto dell'Assemblea nazionale francese. Poi precisa, come per scusarsi, che non è in grado né di parlare né di leggere il francese. Lo stesso vale per i rapporti della Mils, i comunicati del ministero degli esteri francese e le note informative dell'ambasciata francese a Washington. I vari funzionari della commissione che è stato possibile contattare hanno affermato di non aver letto questi documenti, nemmeno in versioni tradotte... Mc Farland si giustifica garantendo che le informazioni trasmesse dalle agenzie dei servizi segreti americani, l'ambasciata di Parigi, gli accademici e le Ong che si lamentano dell'intolleranza del governo francese gli sembravano abbastanza affidabili. Infine, quando gli mostriamo alcuni fax dell'ambasciata di Madrid ((9) che dimostrano che il Bdhrl è intervenuto per rallentare l'istruttoria di un giudice spagnolo contro Scientology, il funzionario preferisce non commentare.

I membri dei servizi segreti che informano le commissioni americane sono, per definizione, impossibili da identificare. In compenso, l'ambasciata americana di Parigi raccomanda sul suo sito web un avvocato, Kay Gaejens, noto membro di Scientology. E, d'altronde, ad un convegno tenutosi nel febbraio scorso all'Assemblea nazionale francese sul problema della manipolazione mentale, la stessa ambasciata americana si è premunita di mandare due suoi membri, sia pur non invitati, insieme ad un dirigente francese di Scientology. Quanto alle testimonianze raccolte da queste commissioni, anch'esse sollevano diversi interrogativi. La persona incaricata di moderare la discussione a Vienna, nel marzo 1999, altri non era che Massimo Introvigne, sociologo italiano, fondatore del Centro studi e documentazione sulle nuove religioni (Cesnur), di osservanza cattolica integralista, strettamente legato alla setta neofascista Tradizione Famiglia Proprietà.

Collaboratore assiduo delle pubblicazioni di Scientology, Introvigne ha testimoniato in favore della setta al tribunale di Lione nel processo istruito dal giudice Georges Fenech.

L'avvocato francese Alain Garay, anch'egli invitato a Vienna, e in seguito a Washington, difensore dei Testimoni di Geova è, tra l'altro, responsabile delle loro questioni fiscali, oltre ad essere pure lui un habitué delle pubblicazioni di Scientology. Altro personaggio chiave è Willy Fautré, presidente dell'associazione belga Droit de l'homme sans frontière, il cui nome non deve far pensare che essa sia riconosciuta dalla Federazione internazionale dei diritti umani (Fidu). Fautré è stato a lungo corrispondente di News Network International, un importante gruppo di stampa e lobbying evangelica americana, anti-abortista e ferocemente anti-comunista. è anche membro della Federazione Helsinki per i diritti umani (Fhdu), i cui rapporti sono stati citati a più riprese dalle commissioni americane. Si dà il caso però che il corrispondente greco della Fhdu abbia partecipato ad alcune pubblicazioni fatte da Scientology insieme ad altre sette, e che la delegazione di Mosca abbia pubblicato un libro in collaborazione con Scientology.

Infine, tra le fila degli illustri testimoni delle violazioni della libertà religiosa orchestrate dal governo francese c'è anche il sacerdote Louis Démeo, dell'istituto teologico di Nîmes. Quest'istituto è affiliato al gruppo evangelico della Greater Grace, con sede a Baltimora (Maryland), negli Stati uniti. Un gruppo che conta più di tremila missioni in America latina, oltre a varie centinaia di altre tra l'Africa e l'Europa dell'est. L'Istituto teologico di Nîmes svolge funzioni di scuola di formazione per i quadri provenienti dall'Europa dell'est. La Greater Grace, i cui metodi sono stati fortemente criticati persino negli Stati uniti, può essere definita un «compagno di strada» di Scientology. Stacy Brooks, presidente del Lisa Mc Pherson Trust (10), la principale associazione americana di assistenza alle vittime di Scientology, è stata, per quindici anni, anche lei un membro della setta. Ha persino lavorato come segretaria di David Miscavige, successore di Ron Hubbard e attuale guru di Scientology. Si ricorda perfettamente del reverendo George Robertson, leader della Greater Grace: «È in stretti rapporti con i dirigenti di Scientology. Quando la setta, per motivi di immagine, non può intervenire su alcune questioni, chiede a Robertson di farlo al suo posto. È il loro principale contatto nel movimento evangelico...».

È su sua istigazione che la Greater Grace e Scientology sono riuscite, a colpi di processi, a mandare in bancarotta la principale organizzazione di assistenza alle vittime delle sette fondata negli anni '70: la Cult Awareness Network. Salvo poi riacquistarla davanti all'equivalente americano di un tribunale di commercio (11)! I legami tra Scientology e Moon

Un altro elemento concorre a spiegare l'influenza di Scientology e dei suoi adepti negli Stati uniti. Dal 1993, la potentissima amministrazione americana delle imposte sul reddito (Irs) ha accordato alla setta lo status di religione a tutti gli effetti, esonerandola dal pagamento delle tasse. Per venticinque anni, l'Irs si era sistematicamente rifiutata di concedere alla setta gli esoneri fiscali di cui godono gli istituti religiosi. E tutti i rifiuti erano stati confermati dai vari tribunali americani, in particolare dalla Corte suprema. Questo mutamento di rotta dell'Irs ha permesso alla Chiesa di Scientology di risparmiare milioni di dollari e, schiudendole le porte dell'amministrazione americana, le ha fornito uno straordinario strumento di pubbliche relazioni.

I retroscena di questo ribaltamento sono stati svelati quattro anni dopo dal New York Times. Scientology avrebbe condotto una vera e propria guerra contro l'amministrazione fiscale. Una guerra portata ovviamente avanti a colpi di processi (sono stati promossi più di 50 procedimenti giudiziari), ma anche ingaggiando alcuni investigatori privati incaricati di indagare sulla vita privata degli alti funzionari dell'Irs. Uno di essi rivelava al New York Times, nel marzo 1997, di aver lavorato diciotto mesi per Scientology tra il 1990 e il 1992.

Dal suo ufficio nel Maryland, avrebbe raccolto informazioni sui responsabili che mancavano alle riunioni, bevevano troppo o avevano relazioni extra-coniugali... La concessione dell'accordo è poi avvenuta secondo un procedimento al di fuori dalla norma, aggirando le abituali istanze decisionali, su esplicita richiesta del direttore dell'Irs... Ai 300 milioni di dollari di utili messi insieme ogni anno da Scientology, alle sue tecniche di infiltrazione e intimidazione, al suo riconoscimento da parte dell'Irs, vanno poi aggiunte altre sinergie che le permettono di consolidare la propria influenza ai più alti vertici dello stato.

Steven A. Kent, ricercatore al dipartimento di sociologia dell'univesità di Alberta in Canada, ha studiato minuziosamente la strategia di lobbying messa in atto da vari gruppi religiosi e settari a Washington (12). Ha spiegato come i membri di Scientology, e prima di loro quelli della setta di Moon, abbiano promosso considerevoli manovre di pubbliche relazioni nei confronti di membri del Congresso, del Senato e della Casa bianca. A tal fine, Scientology ha versato 725mila dollari nel 1997 e 420mila nel 1998 ad una società di pubbliche relazioni specializzata in lobbying politico.

Alcuni attori cinematografici, membri di Scientology, hanno versato più di 70mila dollari per la campagna elettorale di Hillary Clinton al Senato, mentre Tom Cruise ha contribuito personalmente con 5.000 dollari a quella di Albert Gore e John Travolta ha organizzato insieme ad altri membri della setta una cena di gala a favore del partito democratico (prezzo del biglietto di ingresso: 25mila dollari). A questi si aggiungeva il contributo personale di 20mila dollari alla campagna dei democratici di un avvocato di Scientology. Infine, ultimo esempio di una lista assai lunga, uno dei principali dirigenti della setta, Greg Jensen, ha sponsorizzato la campagna del senatore Benjamin A. Gillman con una donazione di 10mila dollari(13). Questo senatore è diventato, dopo la sua elezione, presidente della Commission of religious Freedom dell'Osce...

Da parte sua, la setta Moon, proprietaria di uno dei maggiori quotidiani americani, il Washington Times, ha concesso le sue colonne, che pure sono di orientamento molto conservatore, ad Hillary Clinton, che vi pubblica una sua personale rubrica settimanale. è difficile tenere il conto dei senatori e membri del Congresso «sovvenzionati» da Moon. Ricordiamo solo che due presidenti statunitensi hanno regolarmente tributato onori alle conferenze organizzate dal reverendo Sun Myung Moon: George Bush (padre) e Gerald Ford. Non c'è alcun dubbio che Scientology e Moon hanno rapidamente stretto accordi reciproci. Dalla metà degli anni '90, le manovre in favore della libertà religiosa sono infatti condotte, sia in Europa che negli Stati uniti, in maniera congiunta.

La pubblicazione su Internet di uno scambio di lettere tra i dirigenti di Scientology e quelli di Moon ha messo in evidenza quanto le loro azioni nei confronti dei paesi dell'Est siano pianificate e concertate. L'attivismo dei membri di queste due sette, a cui se ne sono aggregate varie altre in modo più o meno formale, riceve ormai l'appoggio di vari gruppi fondamentalisti americani, secondo una politica che ricorda il partenariato tra Scientology e la Greater Grace. Così l'Institute on Religion and Public Policy (14), vivamente raccomandato dal Dipartimento di stato americano, vede riuniti alcuni senatori ultra-conservatori, alcuni moonisti e il guru della setta Sri Chinmoy... Questo istituto, che si auto-definisce cattolico «integralista», ha stabilito la propria sede a pochi passi dalla Casa bianca e milita apertamente per il rispetto dei diritti di Scientology, di Moon e di altre religioni definite minoritarie in Europa.

Infine l'Institute for Religion and Democracy (Ird), zelatore dei governi di Reagan e Bush (padre e figlio), ultra-conservatore, omofobico e anti-abortista, che ha messo in piedi in più di vent'anni di esistenza decine di migliaia di missioni fondamentaliste protestanti in tutto il mondo, si è schierato a fianco dei detrattori della Francia. La sua presidentessa, Diane L. Knippers, sembra piuttosto combattiva: «La Francia rappresenta un modello per le altre democrazie europee. Deve assolutamente abbandonare la sua politica anti-religiosa e garantire nuovamente la libertà di culto...». Ma la sua spiegazione cambia rapidamente di tono e, senza rendersene conto, offre delucidazioni sulla natura di ciò che lega insieme questi gruppi piuttosto eterogenei: «Oggi lottiamo in favore della libertà religiosa per lo stesso motivo per cui ieri abbiamo lottato contro il comunismo. Una società umana non può vivere nella menzogna. L'ateismo e il comunismo non generano altro che menzogna. La spiritualità è una garanzia di civiltà, perché la spiritualità e la fede producono individui onesti. Senza onestà non c'è commercio e senza il commercio non c'è civiltà...».

Questa lotta per la «spiritualizzazione del mondo» (15) si congiunge concretamente e attivamente a quella delle lobby che vogliono imporre i valori americani attraverso la globalizzazione. L'Ird l'ha affermato a più riprese: la mondializzazione e la globalizzazione dei mercati sono missioni ispirate dalla Bibbia agli Stati uniti. Un concetto mistico-imperiale a cui aderiscono tutti i gruppi fondamentalisti e evangelici americani, che tutti coloro che si definiscono difensori delle libertà religiose tengono ben chiaro in mente. Per esempio, John R. Bolton, membro della Commissione degli Stati uniti per la libertà religiosa, è stato vice-presidente dell'American Enterprise Institute for Policy Research, un gruppo militante ultra-liberista.

Nell'amministrazione Bush (padre), Bolton era uno dei principali consiglieri del presidente nelle questioni relative al commercio internazionale. Nina Shea, membro della stessa commissione, afferma: «Il nostro principale obiettivo è istituire in tutto il mondo il nuovo ordine liberale...» Definito fin dall'inizio degli anni '80 dall'amministrazione Reagan, questo sistema di dominio, che potremmo quasi definire interattivo, ha raggiunto il parossismo con il suo nuovo principale obiettivo: l'universalizzazione delle norme giuridiche. Quest'ultima battaglia dovrebbe completare la globalizzazione del mercato mondiale. Ma, in questo contesto, stanno comparendo nuove variegate resistenze.

Come quella, guidata dalla Francia, relativa all'enorme mercato dell'istruzione.

Nella loro strategia, le sette e i grandi gruppi mediatici hanno un nemico comune. Si tratta di un'ideologia assai diffusa in Europa, di cui la Francia è tradizionalmente la culla: quella della laicità.

L'attacco alla politica repressiva dello stato francese nei confronti dei movimenti settari rappresenta in realtà un attacco alla sua laicità. Per le sette, la posta in gioco di questo scontro è chiara: radicandosi nel settore educativo a livello europeo e disponendo, come negli Stati uniti, di scuole che sfuggono ad ogni controllo statale, potrebbero garantirsi un'opera di reclutamento più vasta e più solida, perché associata alla costruzione della sfera culturale e psicologica degli individui. Se non è possibile parlare di un fronte comune e articolato, con una strategia condivisa decisa da uno stato maggiore unificato, è tuttavia innegabile che la compenetrazione dei grandi consorzi del settore della comunicazione, siano essi vettori - come l'industria informatica - o produttori di oggetti comunicanti - come l'industria del cinema - è ormai un dato di fatto. Non c'è bisogno di ricordare qui i legami che uniscono l'Abc, la Cnn e le loro pari alle lobby fondamentaliste americane, né la loro totale adesione all'ideologia dominante.

Notiamo, soltanto a titolo anedottico, che David Ichbia, primo biografo di Bill Gates, era membro di Scientology, come pure uno dei più stretti collaboratori di Gates, Guy Jensen. E che una delle principali società dell'Impero Microsoft - Executive Software - proclama ufficialmente la sua affiliazione alla setta. Eh sì! è il Grande Fratello che bussa sullo schermo del vostro computer ...



Nota: sul rapporto tra CESNUR e i Testimoni di Geova, si veda anche "La Società Torre di Guardia smercia i libri di Introvigne".


(1) Il che non è affatto sorprendente, se si considera che il 90% delle sette sono di origine nord-americana o hanno stabilito la propria sede oltre-Atlantico.


(2) Creata nel 1990 e legata a tutte le agenzie dei servizi segreti americani, questa amministrazione ha come missione ufficiale la valutazione delle libertà e del livello di democrazia di tutte le nazioni del mondo. Fornisce rapporti al governo nonché al Congresso americano.


(3) Intervista con l'autore.


(4) Naples, Florida, 28 gennaio 1999, citato da Stephen A. Kent in «Consultation on Religious Persecutions as a US Policy Issue», Trinity College, Hartford (Connecticut).


(5) Si veda a questo proposito The Interhemispheric Ressource Center e la rivista World Vision del dicembre 1991, pagina 14. È possibile anche consultare: http://www.pir.org/gw
(6) I vari rapporti della Commission of International Religious Freedom possono essere consultati al seguente indirizzo: http://www.state.gov
(7) Ufficio dell'Osce creato inizialmente in applicazione della carta di Parigi per una nuova Europa (1990) per controllare la regolarità delle elezioni in Europa. Nel 1994, il vertice di Budapest ha allargato le sue competenze al rispetto della dimensione umana nelle istituzioni democratiche e alla prevenzione dei conflitti. Sotto l'influenza dei senatori americani Dennis De Concini e Alphonse d'Amato, l'Odhir si interessa in modo particolare alle questioni relative alla libertà religiose.


(8) http://www.csce.gov

(9) Per consultare questi documenti: http://parishioner.org/spain.html

(10) Per informazioni su questa associazione: www.lisatrust.net

(11) Si legga a questo proposito il Los Angeles Times del 9 settembre 1999.

(12) Si può consultare il suo lavoro sulla rete: http://www.trincoll.edu/depts/cspl

(13) Citato da Stephen A. Kent in Marbourg Journal of religion, Università di Alberta (Canada); fonte: Center for Responsive Politics, Washington, 1999.

(14) È possibile consultare il loro sito: http://www.religionandpolicy.org

(15) Si veda il Marburg Journal of religion, volume 6, n¼1, gennaio 2001.
(Traduzione di S.L.)


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