Appaltare la morte
 




19 aprile 2004   




"Per la nostra comunità d'affari la guerra non può che esserci vantaggiosa. Le nostre manifatture produrranno di più, le nostre ferrovie trasporteranno più merci. Ed è questo quello che conta!" "Quanto alla macchina militare per la guerra dobbiamo considerarla come un'industria per sé, una fonte autonoma di profitti… che ci farà uscire da questa lunga depressione".[1]
Così scriveva Henry Cabot Lodge al futuro presidente Theodore Roosevelt. Non era ancora finito l'Ottocento, ma una lunga strada era già tracciata.

Il punto sulla situazione oggi la fa un post che gira su vari forum in rete, e che riprendiamo molto volentieri (e con una punta di ammirazione per l'autore) anche qui.

Nella versione che mi è arrivata, mancano i vari link segnalati dall'autore.

Ovviamente la precisazione che si legge in fondo a questo testo vale solo per questa premessa.

L'immagine in fondo che illustra questo articolo è tratta dal sito di Padre Jean-Marie Benjamin, e proviene a sua volta dal libro "Peace" (Edizioni Favre di Lausanne, Svizzera).

Sulla guerra mercenaria, si veda anche questo dettagliato studio di Peter Warren Singer.



Postato da Fabrizio venerdi 16 aprile alle ore 22.41

Facendo una ricerca in rete (non difficile, che però mi sembra nessun giornalista si sia preso la briga di fare), si scoprono varie cose interessanti sulla società americana Dts e sulla sua figlia Dts Llc, che è quella da cui dipendevano Quattrocchi e gli altri tre italiani rapiti in Irak.

Prima di tutto, che il nome intero è Dyncorp Technical Services (è col nome Dyncorp che viene di solito citata in rete) e che la società in effetti dal 7 marzo 2003 è stata assorbita (insieme con la Dts Llc) dalla Computer Science Corporation (Csc), un gruppo da 90.000 dipendenti e 11,3 miliardi di dollari di fatturato nel 2002. dal sito della Csc si evince che le attività aerospaziali e di difesa (a&d) siano solo una piccola parte del loro business (che comprende anche: attività assicurative e bancarie, consulenza alle imprese, manutenzione di aerei ed elicotteri militari, conduzione di ricerche oceanografiche con una flotta di navi di proprietà, gestione di call center dell'amministrazione pubblica).

Giusto per dare un ordine di grandezza: gli ultimi tre appalti ottenuti nel settore a&d dalla Csc (sono tutti del primo trimestre 2004) valgono 950, 406, e 228 milioni di dollari.

Csc e Dts erano entrambe fino a prima della fusione fra le prime 25 imprese (per giro d'affari) fornitrici del governo americano nel settore militare.

Di cosa si occupa la Dts - direttamente, attraverso sue sottoaziende, o nell'ambito di joint venture a cui partecipa la Csc? Lo vediamo subito. Mi preme sottolineare che le mie fonti sono relativamente istituzionali: per esempio i siti della Federation of American Scientists (Fas) e di corpwatch, che si occupano (tra l'altro) da anni di monitorare le attività militari e di intelligence del governo americano e delle multinazionali.

1.. La Dts (o Dyncorp, per il resto del mondo) forniva supporto logistico alle truppe americane di stanza, tra l'altro, a Timor est, a Panama, in Perù.

2.. La Dts è l'impresa con contratti dell'importo maggiore (ca. 600 milioni di dollari) nell'ambito del Plan Colombia, cioè il piano di distruzione militare delle piantagioni di coca in Colombia (qui qualche dettaglio in piu Sul Plan Colombia), e in particolare è la Dyncorp che si occupa di irrorare i campi di defolianti con 88 aerei di sua proprietà, tanto da essere citata in giudizio nel 2001 da un gruppo di contadini ecuadoregni raggiunti in maniera assolutamente illegale dai pesticidi, che avevano causato malattie, malformazioni e morti infantili; i defolianti usati sono in effetti molti simili all'Agent Orange usato in Vietnam.

3.. La Dts gestisce per conto dell'amministrazione americana la riorganizzazione dell'attività poliziesca e giudiziaria in Irak.

4.. I dipendenti della Dts costituiscono il nucleo centrale della forze armate americane di stanza in Bosnia - per chiarire: l'esercito americano appalta la fornitura di ufficiali per la sua truppa ad un'azienda esterna, in outsourcing.

5.. La Dts è stata condannata in tribunale dopo che un'ispettrice dell' Onu aveva accusato i suoi uomini di aver ridotto in schiavitù e costretto alla prostituzione, in Bosnia, donne e ragazzine minorenni: - qui un' inchiesta di salon sulla vicenda, qui un resoconto della sentenza sfavorevole alla Dyncorp.

6.. La Dts si occupa del controllo militare del confine tra Usa e Messico, compreso il tratto di 22 km in cui è stato eretto un muro difensivo alto 3 metri, simile a quello tra Israele e Cisgiordania.

7.. La Dts è fra le imprese che si occupano di sviluppare per conto dell 'amministrazione americana il Ballistic Missile Defense System, cioè lo scudo spaziale.

8.. La Dts si occupa della manutenzione di aerei (per esempio i B-52) e navi della marina e dell'aviazione americana.

9.. La Dts gestisce diversi poligoni di tiro atomici in giro per gli Usa.

Insomma, la questione mi sembra ben spiegata dal Washington Post:

"The U.S. government increasingly relies on civilians to perform jobs once reserved for the military, including [.] training Iraq's new armed forces and providing security for foreign leaders".
In altre parole: un tempo sarebbero stati soldati reclutati dallo stato americano, ora sono soldati privati che forniscono servizi alle forze armate americane in outsourcing. Mi correggo: sono soldati privati quando sono cittadini americani: se invece si tratta di cittadini stranieri, in particolare cittadini di stati che al momento non hanno dichiarato guerra all'Irak (come l'Italia), si tratta di mercenari secondo la convenzione Onu contro il reclutamento, l'uso, il finanziamento e l'addestramento di mercenari, ratificato dall'Italia attraverso la legge 210/1995.

Per concludere sugli italiani dipendenti della Dts rapiti in Irak: poveri vigilantes un par di palle.

P.S.: So di essere un po' scorretto a chiederlo, ma: ho fatto ricerche su questo tema per ore, e ora mi piacerebbe che la cosa raggiungesse più persone possibile, quindi sarei molto contento se qualche autore di Macchianera (o di qualche altro blog a larga diffusione) ritenesse questo post interessante e lo ripubblicasse su quel blog. Più sfacciato di così.

Fabrizio




NOTA [1] Cfr. The Letters of Theodore Roosevelt, a cura di E.E. Morison, Harvard University Press, Cambridge, 1951-1954; Selections from the Correspondence of Theodore Roosevelt and Henry Cabot Lodge, 1958


madre irachena


 


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