Di Tilman Hausherr Traduzione a cura di Martini.
La FAQ degli apologeti dei culti. Smascherati i volonterosi difensori delle sètte [1] Molti link citati in questo testo non sono più validi. È probabile che la versione originale in lingua inglese sia più aggiornata.
Negli ultimi anni ho dato uno sguardo a
culti e membri di culto; di recente il mio occhio si è spostato
alla specie chiamata "apologeti dei culti". Questo scritto non è
ancora definitivo e ha lo scopo di svelare le loro "argomentazioni" e indagare
sulle loro motivazioni.
1. Che cos'è un apologeta dei culti? Andiamo a vedere che dice la parola "apologist": chi fa una apologia; chi parla o scrive in difesa di una fede, una causa o una istituzione; specialmente chi discute in difesa del Cristianesimo.In generale gli apologeti dei culti non sono membri di culto, ma li sostengono e difendono le loro attività immorali. 2. Quali sono le motivazioni degli apologeti dei culti? Difficile immaginare che cosa li spinga.
Eccovi alcuni suggerimenti:
I culti possono pagare discrete cifre per opinioni favorevoli. In alternativa organizzano "convegni" dove si possono incontrare altri apologeti dei culti, tutte le spese pagate. Agli accademici piace, visto che non sempre le loro università hanno il denaro per mandarli ai convegni. Si tratta di pagamenti anticipati per assicurarsi, nel futuro, opinioni positive. I culti stessi acquistano i libri a loro favorevoli. Gli apologeti dei culti più affidabili vengono anche invitati a rendere testimonianze giurate in tribunale, o forniscono sostegno quando il culto è attaccato dal governo, dalla stampa o dalla magistratura. Se è importante dibattere sulle
argomentazioni degli apologeti dei culti, è altrettanto importante
"seguire il denaro" per vedere se queste persone sono veramente indipendenti
o sono semplici megafoni in affitto.
Alcuni apologeti dei culti sono essi stessi
membri di minoranze religiose che devono affrontare l'intolleranza. Sebbene
l'intolleranza sia guidata dalle credenze piuttosto che da valida critica,
queste persone sono portate a vedere sotto la stessa luce tutti i gruppi
criticati.
Alcuni apologeti dei culti sostengono sinceramente
la libertà religiosa, e per la convinzione che essa sia una cosa
di massima importanza si preoccupano di meno per gli aspetti negativi delle
follie religiose, per paura di danneggiare la loro "causa".
Alcuni apologeti dei culti creano "istituti"
di fantasia per arrivare ai media, diventare famosi ecc. Questi istituti
sono un riflesso del loro proprio ego, anche quando esistono giganteschi
"consigli direttivi" o cose del genere, naturalmente composti da altri
apologeti dei culti.
Conseguenza di una mentalità "torre d'avorio": gli accademici sostengono i culti perché i loro critici non usano "metodi scientifici". Il discorso verrà elaborato in seguito. Un altro problema è che a causa di questa mentalità "torre d'avorio" gli apologeti sono troppo pigri per fare ricerche in proprio, cioè soppesare tutte le fonti e metterle a confronto; fanno invece affidamento sulle "imboccate" di teneri agenti PR dei culti che con loro si comportano da "bravi ragazzi" e simulano amicizia personale. La maggioranza degli apologeti dei culti ha o si dice abbia un background accademico. 3. Che cos'è un "apostata"? 1. Chi ha abbandonato la fede, i principi o il partito a cui apparteneva, spec. chi ha abbandonato la sua religione per un'altra; un pervertito; un rinnegato.Gli apologeti dei culti usano questa parola per intendere chi ha lasciato un gruppo e lo critica apertamente. Gli "apostati" vengono considerati inaffidabili perché "hanno delle motivazioni". Naturalmente ai culti piace molto questa definizione modificata. Si dice inoltre che "il movimento anti-sette" trasforma gli ex membri in "apostati", cioè che qualche forza oscura trasforma chi se ne va in un propagandista militante. La logica retrostante è che l'apostata è inattendibile perché è motivato nel fare certe accuse. È uno standard di prova che non passerebbe mai in tribunale - in questo modo si etichetta semplicemente come bugiardo un gruppo di persone. La logica normale è semplicemente quella di indagare su una accusa. Se è falsa la "vittima" della falsa accusa può e dovrebbe querelare. In Giappone gli "apostati" hanno denunciato per anni, prima del gas nervino nella metropolitana. Hanno fatto esposti alla polizia - che non ha fatto nulla perché AUM era una "religione". A proposito di Jonestown, un "apostata" aveva anche previsto la possibilità di un suicidio di massa! Affidavit di Deborah Layton Blakey. Un eccellente riassunto è stato
scritto dal Prof. Beit-Hallahmi: «Fin dalla tragedia di Jonestown,
le affermazioni degli ex-membri si sono rivelate più accurate di
quelle degli apologeti e dei ricercatori di NMR.»
4. Quanto successo hanno gli apologeti dei culti? Molti apologeti dei culti hanno incarichi universitari, di conseguenza per il loro lavoro possono usufruire del denaro dello stato, mentre i critici dei culti usano fondi propri o donazioni. Inoltre alcuni apologeti dei culti ricevono fondi o servizi dai culti stessi. I libri degli apologeti dei culti non vendono
molto bene nel libero mercato. La libreria Internet amazon.com
mostra le statistiche (numero basso=vendite alte) che dimostrano che i
libri degli apologeti dei culti non vendono (1.11.98).
Gli apologeti dei culti vengono a volte
intervistati dai media; accade perché i media cercano di essere
"equilibrati" invece che fare un pezzo di dura inchiesta giornalistica.
Di solito i media degli USA riportano una affermazione di Gordon Melton,
e quelli del Regno Unito una di Eileen Barker.
5. Chi sono gli apologeti dei culti?
Ecco un piccolo esempio della loro operosità.
Il criterio è semplice: tutti quelli che ho qui elencato hanno detto
qualcosa di molto illogico e mi hanno fatto molto arrabbiare. Non ci sono
tutti.
a) Dean Kelley:
Ora defunto; quando era vivo veniva spesso
citato a nome del "Consiglio Nazionale delle Chiese" - il che è
falso.
b) Eileen
Barker:
Information Network Focus
on Religious Movements (INFORM)
[nel consiglio di amministrazione
del CESNUR, 1998]
La madre degli "apologeti dei culti", a
volte chiamata "Camilla" dai suoi critici. Famosa sostenitrice dei Moonies,
insegna alla London School of Economics (insegna sociologia, non
economia!) È flessibile con la verità: nei media afferma
che INFORM (la sua organizzazione, una "pseudo" organizzazione anti-sette)
riceve fondi dal governo mentre di fatto ha perso i fondi dopo le
proteste pubbliche. Afferma che INFORM "fornisce assistenza" sebbene nessuno,
neanche i suoi sostenitori, siano mai stati in grado di dire in dettaglio
in che cosa consista questa "assistenza". Nelle interviste afferma che
il problema è il movimento anti-sette.
Un altro incidente è accaduto nel
1995 quando il Reverendo Thomas Gandow la incontrò a Mosca. Le fece
la domanda che probabilmente si sente fare spesso: «Eileen, chi ti
ha pagato il viaggio?». Lei rispose "la Duma". Il problema è
che tutti i partecipanti all'udienza della Duma dovettero pagarsi le spese
di tasca propria, gli esperti stranieri non erano previsti (Berliner
Dialog 3/95, pagina 28; l'articolo non fa illazioni su chi di fatto
le pagò il viaggio, ma riporta che i Moonies vendevano il suo libro
"New Religious Movements"). Durante l'udienza passò così
tanto tempo ad attaccare chi non era d'accordo con il suo lavoro che il
tempo finì prima che potesse presentare il suo lavoro!
Ha partecipato alla presentazione dell'amicus
brief nel caso Molko "per conto" di APA/ASA (American Psychological
Association / American Sociological Association). Successivamente sia
l'APA che l'ASA hanno ritirato i loro nomi.
In una intervista del 1994 (The Independent,
9.10.1994) ha affermato che INFORM è sostenuto finanziariamente
dal governo del Regno Unito; ma nel suo rapporto annuale dice che non lo
è. Le ho fatto domande in questo senso su una mailing list
a cui entrambi partecipiamo, ma non ha risposto. Da informazioni ricevute
recentemente da un critico, l'home office le paga 2.000 sterline
per l'uso della biblioteca.
Al processo di Mosca contro il Prof. Alexander
Dvorkin ha dichiarato, sotto giuramento, che è possibile appartenere
simultaneamente a Scientology, alla organizzazione di Moon, ai Krishna,
ai Testimoni di Geova, ai Mormoni, ai Bambini di Dio, alla Local church
(Testimone Lee) al centro Madre di Dio e ai Vissarioniti (Dvorkin aveva
fatto un opuscolo basato in parte sul lavoro di Steven Hassan "domande
per il consumatore informato", ed era stato querelato da un gruppo inter-cultistico.
Ha vinto la causa, confermata in appello).
Su una mailing list la Barker ha
dichiarato che la sua organizzazione, INFORM, non accetta denaro dai culti.
Non ha mai risposto alla domanda se questo riguarda anche i rappresentanti/presidenti
di INFORM.
È veramente sorprendente l'affermazione
della Chiesa Anglicana (Vescovo Richard Chartres, citato nel Berliner
Dialog 1/98): dice che la vera attività di INFORM è mettere
in guardia studenti e altri contro i culti!
Eileen Barker è sull'elenco
di riferimento della Cult Awarness Network gestita da Scientology,
e su quello
di "The Family" [ex Bambini di Dio - NdT].
c) Anson Shupe
Professore di sociologia alla Indiana Purdue
University. Ha testimoniato contro il CAN al processo che lo vedeva coinvolto
[2]. Ecco che cosa ha detto il CAN nell'udienza preliminare
d'appello:
«Il Dr. Shupe ha ammesso
di non aver mai cercato di parlare con nessun rappresentante del CAN circa
la referenza [2] e non ha mai parlato con nessuno a cui
qualche associato CAN avesse consigliato un deprogrammatore. (RT 4/69).
In breve, il Dr. Shupe non ha conoscenze specifiche, specializzazioni,
esperienza, formazione o informazione relative al CAN su cui possa basare
una opinione esperta al riguardo.» d) David
G. Bromley:
Professore di sociologia alla Virginia
Commonwealth University di Richmond e gemello accademico di Shupe. Insieme
pubblicano libri sulla cattiveria degli "apostati".
Ha partecipato alla presentazione dell'amicus
brief nel caso Molko "per conto" di APA/ASA (American Psychological
Association / American Sociological Association). Successivamente sia
l'APA che l'ASA hanno ritirato i loro nomi.
David Bromley è sull'elenco
di riferimento della Cult Awarness Network gestita da Scientology,
e su quello
di "The Family" [ex Bambini di Dio - NdT].
Nella sua "Expertise
on Confidential Religious Writings" (Opinione Esperta su Scritture
Religiose Confidenziali) appoggia la rappresentazione fasulla che Scientology
fa delle sue stesse credenze.
Quanto segue è un estratto dal suo
libro "The Politics of Religious Apostasy: The Role of Apostates in the
Transformation of Religious Movements" [La Politica dell'Apostasia Religiosa:
Il ruolo degli Apostati nella Trasformazione dei Movimenti Religiosi] citato
da Scientology:
e) James
Richardson:
http://www.unr.edu/arts-n-science/soc/jtr.htm
Apologeta dei culti minore, Professore
di Sociologia e Studi Giudiziari all'Università di Reno (!), Nevada.
Dice
che Leo Ryan [deputato USA assassinato dai seguaci del Rev. Jones -
ndt] «non è un eroe» ma una «figura tragica come
Jim Jones» corresponsabile di quanto accaduto, e che era «pazzo
quanto Jones.».
Ha partecipato alla presentazione dell'amicus
brief nel caso Molko "per conto" di APA/ASA (American Psychological
Association / American Sociological Association). Successivamente sia
l'APA che l'ASA hanno ritirato i loro nomi.
Al processo di Mosca contro il Prof. Alexander
Dvorkin ha affermato sotto giuramento che è possibile appartenere
simultaneamente a Scientology, alla organizzazione di Moon, ai Krishna,
ai Testimoni di Geova, ai Mormoni, ai Bambini di Dio, alla Local church
(Testimone Lee) al centro Madre di Dio e ai Vissarioniti. (Dvorkin aveva
fatto un opuscolo basato in parte sul lavoro di Steven Hassan "domande
per il consumatre informato", ed era stato querelato da un gruppo inter-cultistico.
Ha vinto la causa, confermata in appello.)
James Richardson è sull'elenco
di riferimento della Cult Awarness Network gestita da Scientology,
e su quello
di "The Family" [ex Bambini di Dio - NdT].
f) Gordon
Melton:
conosciuto anche come The
Institute for the Study of American Religion (ISAR)
conosciuto anche come CESNUR
USA [siede nel suo consiglio di amministrazione, 1998]
Il "padre degli apologeti dei culti". Ministro
della Chiesa Metodista Unita Emmanuel a Evanston. Non sembra abbia una
educazione formale sui culti. Viene spesso citato dai media. Ha una biblioteca
e gestisce l'ISAR, "Istituto di Studio della Religione Americana".
Che io sappia, oltre a lui non esistono altri membri. Non ci sono informazioni
su chi lo sostenga finanziariamente. Compila lavori di riferimento sulle
religioni che i critici dicono essere niente più che pezzi elogiativi
delle organizzazioni di cui parla. A Melton è stato concesso insegnare
all'Università di Santa Barbara dopo che ha donato la sua biblioteca.
Ha testimoniato al processo di Neil Duddy,
un critico della "Local Church". Ha fatto una gita in Giappone per indagare
sulla "persecuzione" di AUM [4] (insieme a James Lewis,
Barry Fisher e Thomas Banigan) Attraverso il suo amico Introvigne sta ora
cercando di ridefinire questa "visita" come un intervento di protesta contro
il maltrattamento dei membri comuni.
Gordon Melton è sull'elenco
di riferimento della Cult Awarness Network gestita da Scientology,
e su quello
di "The Family" [ex Bambini di Dio - NdT].
Il suo hobby: vampiri.
JGM sugli ex membri:
Dalla testimonianza esperta di J. Gordon
Melton in Lee contro Duddy et al, causa che coinvolgeva la Local Church
e lo Spiritual Counterfeits Project. Citato da: http://www.contendingforthefaith.com/summary/experts/index.html
Sig. MORGAN: «Perché?»
Dott. MELTON: «Parlando
francamente, gli ex membri ostili oscurano invariabilmente la verità.
Invariabilmente ingigantiscono incidenti minori e li trasformano in grandi
incidenti, e sul lungo periodo le loro testimonianza quasi sempre cambia
perché ogni volta che la raccontano percepiscono la reazione di
accettazione o rifiuto di chi li ascolta, e di conseguenza verrà
sviluppata e incorporata nella visione diversa del mondo che stanno adottando.» «Il Tempio del Popolo
era una congregazione di una denominazione cristiana riconosciuta dal Consiglio
Nazionale delle Chiese». «Non era una sètta. Era un
gruppo rispettabile di matrice cristiana.» (Milwaukee Journal,
3.12.1988)
«Jones diventò
un capo-sètta, e il Tempio del Popolo una sètta, letteralmente
dalla sera alla mattina. E quel che è stato dimenticato è
che si trattava in realtà di una chiesa di una religione tradizionale…
era così tradizionale che lo potete immaginare.» (The Sacramento
Bee, 15.11.1998) «Trasformano i critici
in nemici, e i nemici in guerrieri dedicati per tutta la vita.» (New
York Times 21.12.1997) CESNUR,
È un
legale italiano specializzato in proprietà intellettuali, in
modo particolare in software.
Non ha istruzione formale collegata ai
culti (sebbene sia laureato in filosofia della religione e in legge, e
insegni su "nuove religioni" qualche giorno l'anno) e gli piace apparire
come "sociologo". Non ha laurea in sociologia (nonostante questo può
pubblicare su riviste del settore). Dirige il "CESNUR" (Centro per lo studio
delle nuove religioni - vedere descrizione dettagliata più sotto).
Il suo nome è così associato ad esso, e viceversa, che io
penso si tratti principalmente di una operazione individuale - opinione
contraddetta dalle prove che mi sono state presentate.
Massimo Introvigne assomiglia a Silvio
Berlusconi.
Introvigne/CESNUR organizza convegni sui
culti. Afferma che se i culti fanno qualcosa di illegale dovrebbero essere
processati; ha testimoniato per la difesa in un processo francese
in cui uno scientologista padre di due bambini era stato indotto al suicidio
dalle tattiche coercitive di "vendita dura" di Scientology. (Questo lo
imbarazza molto: si considera testimone su e non per Scientology.
Nel 1998 ha testimoniato a Washington per la CSCE, ed è stato affrontato
da un ex scientologo che indossava una maglietta con scritto "$CIENTOLOGY
KILLS").
I suoi articoli o comunicati stampa puntano
spesso su quanto segue: che lui/CESNUR possiede 10.000 libri; che lui/CESNUR
è ininfluente; che lui viene citato; che lui viene citato male;
che è attaccato da attivisti anti-sette. In uno scambio di e-mail
ha dimostrato intelligenza, capacità comunicativa e un ego di proporzioni
galattiche.
Introvigne il sociologo di successo, il
mago dei media e il frequente viaggiatore.
Non è semplicemente e solo un apologeta
dei culti - è un "apologeta degli apologeti dei culti". Nel suo
articolo "Blacklisting or
Greenlisting" fa l'"apologia" delle attività di altri apologeti
dei culti - i cui nomi non vengono citati a causa delle restrizioni imposte
dalla rivista di cui è parte del consiglio. La parte più
divertente è dove dice che il denaro che Scientology paga agli "studiosi"
disponibili è "minimo". Non vengono citate cifre. Ma se i $$ sono
veramente minimi, non solo significherebbe che questa gente è corrotta,
ma anche stupida!
Introvigne è in disaccordo con la
strategia dei gruppi anti-sette laici di non discutere le credenze dei
culti ma di concentrarsi sulle loro attività. Sostiene - senza spiegare
perché - che l'approccio «alle azioni, anziché al credo»
non funziona (Montreal Gazette 16.8.1996). Mi sembra che da qualche
parte abbia detto che i culti dovrebbero essere attaccati solo da un punto
di vista teologico, ma non riesco a ricordare dove.
I suoi testi, nel corpo principale, citano
spesso nomi di accademici e usano molte note aggiuntive, il che è
normalmente tipico dei documenti accademici. Ma i documenti di Introvigne
sono sovente superficiali: i nomi nel corpo del testo spesso non sono necessari
(le note sarebbero sufficienti) e le note a piè pagina o i nomi
veramente necessari sono dolorosamente carenti (esempi del passato includono
una citazione senza riferimenti al processo MSIA (corretto poco dopo essere
stato citato da questa FAQ!), l'accusa che «i critici dei culti affermano
che i culti non sono religioni», l'accusa che il libro La Posizione
del Missionario di Christopher Hitchens dice che si deve essere "plagiati"
per aiutare madre Teresa di Calcutta; altri esempi possono essere trovati
in qualsiasi momento, probabilmente in ogni documento che scrive
- sfidatemi!).
Introvigne è citato come professionista
di riferimento dalla Cult Awarness Network gestita da Scientology.
Si veda anche il suo commento qui.
Tutto questo dà l'impressione che
sia solo un tizio che si sente importante. Ma sono uscite prove recenti
che mostrano che di fatto è collegato ad un oscuro culto di destra,
la brasiliana "Tradizione, Famiglia e Proprietà"; esse suggeriscono
che all'origine delle sue motivazioni ci sarebbero le critiche rivolte
alla TFP. Introvigne è stato accuratamente
smascherato da attivisti anti-sètta.
Il suo altro hobby: vampiri.
Le seguenti informazioni mi sono state
fornite da Massimo Introvigne in un lungo scambio di e-mail, e le ho riorganizzate:
CESNUR International:
fondato nel 1988, pubblicamente riconosciuto come associazione (ricostituito)
nel 1996, personalità giuridica (Decreto 150-11310 dell'Amministrazione
della Regione Piemonte). Riceve fondi dalla Regione Piemonte, sede a Torino.
Gestisce il sito web www.cesnur.org. Lo statuto prevede che possa essere
designato come "CESNUR", "CESNUR International", "CESNUR Piemonte" e "CESNUR
Torino".
CESNUR Italia: fondato
nel 1988, costituito nel 1990 come associazione privata no-profit, numero
di registrazione 1486/1, sedi a Foggia e Torino.
CESNUR Francia: fondato
nel 1996, associazione non-profit "loi 1901", numero di registrazione 126189
P, base a Parigi.
CESNUR USA: non costituito.
h) Frank Flinn:
Professore di studi religiosi alla Washington
University di St. Louis e cattolico romano. Ha testimoniato
che l'RPF (il campo di schiavitù di Scientology) può essere
paragonato a un "ritiro spirituale":
Afferma inoltre che Scientology è
una forma di Buddismo (il che è stato smontato dal Prof. Stephen
Kent in http://www.cs.cmu.edu/~dst/Library/Shelf/kent/eastern.html)
Un altro dei suoi documenti
semplicemente riporta a pappagallo la letteratura della stessa Scientology.
«Deplora l'esempio di ufficiale
intolleranza della Germania (http://hatewatch.freedommag.org/press/eng/aug/96082101.htm) verso Scientology» "indipendentemente"
da altri accademici.
Ha anche testimoniato in difesa di Scientology
al processo francese per il caso di suicidio.
È un membro/partecipante delle organizzazioni
collegate a Moon, New ERA, ICUS e IRF.
Frank Flinn è sull'elenco
di riferimento della Cult Awarness Network gestita da Scientology.
i) Jeffrey
Hadden:
http://etext.lib.virginia.edu/~jkh8x/
Di tutti gli apologeti dei culti è
probabilmente il più ottuso. Nonostante questo è in un qualche
modo riuscito a diventare professore di Sociologia alla University of Virginia.
Una volta ha scritto un documento
per Scientology dicendo che rendere pubblici i "segreti" di una religione
è contrario al primo emendamento USA. Se avesse anche solo qualche
base di storia delle religioni, es. le radici del Protestantesimo, non
l'avrebbe scritto.
È anche l'autore del tristemente
noto memo relativo alla neutralizzazione del "progetto recupero" della
AFF e all'accettazione di denaro dai culti no strings attached [letteralmente:
senza che noi risultiamo nell'operazione - ndt] (per conto di Eileen Barker
e David Bromley, che più tardi ha contestato, vale a dire che lui
parla solo per sé). Questo infausto memo può essere letto
qui. Io
penso che la Barker e Bromley fossero semplicemente troppo pigri e abbiano
usato Hadden come scrivano.
La cosa più divertente in risposta
al suo memo è arrivata in Internet. Il 18.10.98 ha scritto:
Jeffrey Hadden è sull'elenco
di riferimento della Cult Awarness Network gestita da Scientology,
e su quello
di "The Family" [ex Bambini di Dio - NdT].
Potete leggere i testi
delle sue conferenze in linea:
Cerca di compensare la mancanza di sostanza
usando caratteri grafici grandi. Considerate questa sua conferenza
sull'organizzazione di Moon:
j) Bryan Wilson
Non uno dei Beach Boys; si tratta di un
ex professore di sociologia di Oxford. È una marionetta molto
fedele di Scientology, spesso disponibile ad >apparire
quando ce n'è bisogno.
Stephen Kent (non un apologeta dei culti)
cita un suo documento in cui sostiene che Scientology può ancora
essere chiamata religione anche se l'apparenza religiosa venne aggiunta
solo per questioni legali (citato da Stephen
Kent).
«Deplora l'esempio di ufficiale
intolleranza della Germania verso Scientology» "indipendentemente"
da altri accademici.
Ha anche testimoniato in difesa di Scientology
al processo francese per il suicidio.
Si è recato in Svezia quando Zenon
Panoussis ha rivelato
i documenti "segreti" di Scientology.
È collegato a Moon (partecipa a
New ERA).
Dice
degli "apostati":
Simile
a Bryan Wilson; è professore al Dipartimento di Studi Religiosi
alla Southern Methodist University di Dallas.
«Deplora l'esempio di ufficiale
intolleranza della Germania verso Scientology» "indipendentemente"
da altri accademici.
Lonnie Kliever è sull'elenco
di riferimento della Cult Awarness Network gestita da Scientology.
Afferma
che Scientology è una religione.
È membro/partecipante delle organizzazioni
collegate a Moon: New ERA, ICUS, AWR ed è uno dei firmatari dell'annuncio
"orgoglioso di conoscerlo".
l) REMID,
Steffen Rink, Thomas Schweer,
Thomas Hase
Su di loro si sa poco eccetto che considerano
i culti "assolutamente normali" nel senso che frode e abusi sono parti
normali della società. Gli apologeti dei culti tedeschi stanno cercando
di mantenere un basso profilo perché con loro i media possono essere
piuttosto cattivi (giustamente!)
Thomas Schweer è in qualche modo
affiliato all'editore "Diagonal Verlag" che ha pubblicato la traduzione
tedesca del tristemente noto libro di Massimo Introvigne ("Pour en Finir
Avec les Sectes").
m) Hubert
Seivert:
Professore di studi religiosi alla Università
di Lipsia. Secondo un membro di REMID, la sua qualifica originale è
Religioni Cinesi del 16° secolo.
A Lisbona, ad un convegno al Goethe Institute
del dicembre 1995, ha affermato che Scientology è perseguitata e
che non esistevano sentenze a suo sfavore (è una bugia). È
stato l'"esperto" per il partito dei verdi nella commissione parlamentare
tedesca.
Secondo le informazioni in mio possesso,
sua moglie lavora o ha lavorato al Süddeutsche Zeitung, che ha pubblicato
articoli/ interviste. (è possibile che sia stato fatto a sua insaputa;
nonostante questo, mostra a chi piacciono le sue idee).
In una intervista a quel giornale ha detto
che se sua figlia volesse diventare scientologista dovrebbe accettarlo,
così come se volesse diventare suora (SZ 23.11.1996).
In occasione di una conversazione con Alexander
Dvorkin, durante l'udienza del Bundestag a Bonn, ha detto di considerare
Massimo Introvigne come suo modello.
n) Rainer Flasche:
in costruzione - Vedere lavoro
precedente.
o) Günther Kehrer:
in costruzione
In una intervista al Sonntags Aktuell,
15.6.1997, ha affermato che Scientology è perseguitata e che i persecutori
politici sono anche più ottusi di quanto ci si potrebbe aspettare,
e che Scientology non è un problema sociale.
Apologeta del culto di Moon, ma nel 1998
ha anche firmato un documento per Scientology; dice anche che i suoi copyright
sono stati violati da un libro di Nansook Hong. Non spiega come ha ricevuto
il suo libro prima che fosse disponibile in Europa (le spedizioni richiedono
tempo!).
q) Marat
Shterin, Damian Thompson:
Allievi di Eileen Barker.
Professore di Studi Religiosi alla Loyola
University di New Orleans.
Leggete il suo
articolo su Jonestown.
Incolpa il movimento anti-sette di quanto
accaduto, incolpa Ryan e il suo staff. È rivelatorio il ritratto
che fa di Don Harris, uno degli assassinati:
Confrontate con questo accurato articolo
del Washington Post del 21.11.1978:
"Don Harris ci chiamò
da parte" racconta Sung. "Gli chiesi 'che succede?' e allora ci mostrò
un pezzetto di carta. Il biglietto diceva 'aiutateci a lasciare questo
posto'. Allora gli chiedemmo 'Che sta succedendo? Chi ha scritto questa
lettera?'". Era stata scritta da un membro di vecchia data del People's
Temple. Si trattò della prima defezione nel corso del nostro viaggio,
e fu la prova che nell'"utopia" di Jim Jones c'erano persone che volevano
andarsene. Il corrispondente Harris avrebbe fatto domande a Jim Jones,
a proposito del biglietto, il giorno seguente. In altri lavori considera i punti di vista
di chi si "sente" perseguitato. Dice «l'opposizione vociferante e
le tattiche degli anti-sette possono diventare fattori che contribuiscono
a conseguenze tragiche». Per essere giusti, dice anche che «I
residenti di Jonestown hanno la responsabilità delle loro scelte
e del modo in cui hanno risposto.»
Ha inoltre scritto un articolo in cui dice
che «Il Problema È L'Intolleranza Religiosa - Non le "Sette"».
Per certi culti le piace usare la parola
"millenarista". È incredibile quanto la TV influenzi le persone.
s) Jonas Alwall:
[Grazie a *** per avermelo fatto notare].
Alwall è elencato nel rapporto svedese
come collaboratore di INFORM, CESNUR e ISAR. Crede che il governo dovrebbe
evitare di dare informazioni sulle varie sette, visto che così facendo
potrebbe violare la libertà religiosa. Afferma che non esiste prova
scientifica che i nuovi movimenti religiosi danneggino in generale la salute
mentale della gente (GöteborgsPosten 5.10.1998).
Si spinge oltre. In un'intervista al P1-radio
del 28.8.1998, ha detto che la Germania proibisce agli artisti [di Scientology]
di entrare nel paese (questa è una incredibile bugia). Dice inoltre
che «gli scientologisti vengono accusati di quello che si dice il
movimento di Scientology sta facendo, che non è proporzionato alla
dimensione o al potere del movimento» (non ha importanza che scientologisti
in USA e Canada siano stati condannati per aver infiltrato il governo).
Afferma ancora che Scientology è religiosa, e che ha "riti" e "tipi
di servizi religiosi", e che il governo non dovrebbe definire il concetto
di religione.
t) James Lewis:
Un altro turista spesato da AUM.
Ha scritto un articolo
sul numero 2 della pubblicazione complottista Prevailing Winds Magazine
che per spiegare i vari avvenimenti promuove ridicole cospirazioni politiche.
La data della pagina WWW è 19.6.1996.
Un altro esempio della sua "accademia"
(WP 9.5.1995): ha dichiarato che era «"oltraggioso" il fatto che
la polizia avesse portato via alcuni bambini dai dormitori di AUM, dove
venivano alloggiati separatamente dai genitori. Lewis ha detto che non
conosceva bene i dettagli di come venissero trattati i bambini nella sètta.»
(è un lavoro accademico: fare affermazioni prima di conoscere i
fatti.) Ed ecco come sono i fatti, dallo stesso articolo:
Le teorie del "lavaggio del cervello" -
di fatto chiamato "controllo mentale" - sono semplicemente buon senso e
spiegano come la gente venga imbrogliata.
La locuzione "controllo mentale" viene
spesso definita in modo diverso, dipende a chi la si chiede. La cosa migliore
è vedere quali sono i metodi usati per "persuadere", e chiedersi
se quei metodi sono giusti.
L'APA (American Psychological Association)
non accetta né rigetta la teoria del "controllo mentale", nonostante
un documento della Singer e altri sia stato rifiutato come «mancante
di merito scientifico e che gli studi a sostegno degli accertamenti mancavano
di rigore metodologico.». Ma il memo APA [5] dice
anche che «il BSERP non crede di avere a disposizione sufficienti
informazioni che lo possano guidare ad una presa di posizione su questo
argomento.» (Il Consiglio di Responsabilità Sociale ed Etica
per la Psicologia - BSERP - era il Consiglio dell'APA che stava valutando
l'argomento). Leggete anche l'articolo di Zablocki citato più sotto.
Gli attivisti anti-sètta non scaricano
le persone dalla loro responsabilità. È largamente accettato
che nelle sette si è spesso al contempo vittime e persecutori. Questo
è vero in modo particolare per gli ex membri di alto livello.
(Per saperne di più sulla riforma
del Pensiero, vedere "Thought
Reform and the Psychology of Totalism: A Study of 'Brainwashing' in China"
di Robert Jay Lifton.
Un'altra abilità retorica è
definire "anti-sèttari" gli attivisti anti-sette, che è come
sottintendere che questi movimenti sono culti per loro stessa definizione.
Una grande differenza tra culti e gruppi
"innocui" è che i culti cercano di cambiare la personalità
dei loro seguaci in una personalità prestabilita, generalmente simile
a quella del loro capo.
Naturalmente le definizioni di sètta
più largamente usate (da Hassan/Singer/Lifton) non hanno niente
a che fare con il suicidio quanto piuttosto con l'interazione tra la sètta
e suoi seguaci.
Un altro argomento per la stessa supposizione
è che i due movimenti erano "ufficialmente" parte di gruppi rispettabili
(Discepoli di Cristo/Avventisti del Settimo Giorno). Anche questa argomentazione
vacilla, visto che queste affiliazioni sono solo in nome dello spirito,
non esiste una licenza o un sistema di controllo come per le franchise
di McDonald.
Usiamo la parola "stupro" invece di appartenenza
al culto, e otterremo quanto segue: queste donne stuprate non fanno un
racconto sobrio e realistico ma vogliono presentare qualcosa fuori dell'ordinario,
ed è questa la ragione per cui hanno più successo nel criticare
qualcosa di naturale. Le donne non forniscono un quadro rappresentativo.
È risaputo ed anche ammesso dal MAS (movimento anti-stupri) che
solo una parte delle donne stuprate parla pubblicamente dell'accaduto.
Quindi un racconto obiettivo sullo stupro non può basarsi sulla
minoranza di chi si lamenta.
Un giorno del 1998 un apologeta dei culti
tedesco ha postato, su una mailing list relativa a "nuovi movimenti religiosi",
un messaggio fuori argomento, basato su racconti di giornale, a proposito
delle donne indonesiane-cinesi che venivano stuprate e uccise. Gli fu chiesto
(senza ottenere risposta) se esistevano prove scientifiche del fatto o
se si trattasse solo di racconti anedottici che non avevano valore scientifico,
cioè se erano stati usati metodi scientifici per la raccolta dei
dati. Era mai stato pubblicato qualcosa su queste attività in riviste
sottoposte a controllo di colleghi? Qualcuno è mai stato condannato?
Al governo indonesiano è stato permesso presentare la sua versione
della storia? Questo tipo di ricerca non era stata condotta e pertanto,
nella logica degli apologeti dei culti, questi assassinii e stupri dovrebbero
essere ignorati.
Ovviamente la fonte delle accuse di stupro
e uccisioni sono persone che non fanno un racconto sobrio e realistico,
e non citano le migliaia di donne indonesiane-cinesi che non sono
state stuprate o uccise, e che sono perfettamente felici di vivere in quel
paese. Di conseguenza è un quadro molto distorto.
Un terzo esempio potrebbe essere il fumo.
"Gli apologeti del fumo" potrebbero discutere sul fatto che i dottori che
mettono in guardia contro il fumo considerano solamente i pochi decessi
dovuti al fumo, e dipingono tutti i tipi di sigarette con lo stesso pennello.
I membri del "movimento anti-fumo" non considerano che molti fumatori sono
felici, e godono dei vantaggi del fumo: si concentrano meglio, restano
magri, si divertono con gli amici perché si sentono "cool".
Le esperienze di chi è morto di
cancro ai polmoni non è decisiva - è solo una prova anedottica,
solo una parte della prova in generale.
E chi smette di fumare e mette in guardia
gli altri sul fumo (apostati!) non capisce il concetto degli studi sociologici
e antropologici sul fumo.
Un quarto esempio di questa logica sarebbe
dire che il lavoro di Amnesty International non è scientifico; dopo
tutto la maggior parte delle persone che vi lavorano non è laureata
in scienze politiche, e inoltre non ha lavorato con i governi coinvolti.
Al contrario crede alle accuse che provengono da una sola parte, fatte
da cittadini scontenti nei guai con la legge.
Suona ridicolo e stupido? Sì. Ma
è il modo di pensare degli apologeti dei culti quando una "minoranza
religiosa" autoproclamata si lamenta delle critiche.
Questo linguaggio è un eccellente
esempio di come gli apologeti dei culti rifiutino di vedere alcunché
di negativo nei gruppi che fanno del male alla gente, o di trovare una
classificazione per questo tipo di gruppi. Significa anche che i gruppi
criticati sono religiosi, implicando che chi critica questi gruppi è
anti-religioso.
La parola "culto-sètta" è
veramente negativa e non viene usata con leggerezza. E come per tutte le
parole negative la persona/gruppo che si vede appellata in questo modo
non è d'accordo. Una minoranza religiosa in cui i capi sono onesti
e non frodano il prossimo, non distruggono famiglie ecc. sarebbe semplicemente
una… minoranza religiosa.
Il semplice essere strano o non-cristiano
non la rende una sètta. Per esempio, la vecchia Cult Awarness
Network aveva questa complessa definizione:
7. Dove trovare documenti interessanti
di o su apologeti dei culti?
In questo capitolo ho recensito alcuni
documenti di o relativi a apologeti dei culti. Potete leggere queste recensioni
con o senza il documento reale che, se siete fortunati, potrete reperire
in alcune biblioteche universitarie o, a volte, contattando l'autore.
Siti Web sugli apologeti dei culti:
Si tratta di una opinione più neutrale
sulla disputa, inizia in modo un po' noioso ma migliora sempre più.
Discute sul fatto che una maggioranza all'interno della disciplina ha agito
con un buon grado di successo per bloccare i tentativi di dare un processo
scientifico equo al concetto di lavaggio del cervello. La nota a piè
pagina numero 29 è il tristemente noto memo Hadden.
Questo eccellente articolo analizza l'intera
faccenda, in modo particolare l'impatto dell'articolo di Zablocki. Nomina
anche il tristemente noto memo Hadden.
Questo documento è stato presentato
nel marzo 1998 ad una conferenza presso la Jagellonian University, e apparentemente
non è stato pubblicato. È stato scritto da Marat Shterin,
James Richardson e Eileen Barker. Pare che Shterin (un allievo di Eileen
Barker) abbia fatto la raccolta dati e il lavoro di battitura, mentre gli
altri due abbiano fornito le note, citando la solita gente.
Il documento deve essere assolutamente
letto dagli attivisti anti-sette perché è pieno di "aceto".
Gli autori mostrano la loro tristezza per il fatto che il "movimento anti-sette"
ha avuto successo nell'influenzare media e governo.
Alcune affermazioni sono fantastiche. Per
esempio dice il ACM [movimento anti-sette] occidentale è responsabile
della creazione dell'immagine negativa di questi gruppi (confrontate la
pag. 2 e la pag. 9, dove il documento nega le sue stesse accuse!). Si potrebbe
altrettanto affermare che in Russia l'idea che il fumo provoca il cancro
sia stata costruita dal movimento anti-fumo occidentale. Sbagliato. Il
fumo provoca il cancro, questa è la risposta. L'immagine negativa
dei culti è creata dai culti, non dai critici. Hanno avuto la possibilità
di venire in Russia ed essere veramente onesti, pacifici, bravi cittadini
ecc.. Ma no, hanno fatto esattamente le stesse cose che gli avevano creato
problemi in occidente.
Il lettore apprezzerà la pagina
4, dove si dice:
Si tratta di un documento del Prof. Benjamin
Beit-Hallahmi dell'Università di Haifa, versione rivista di
un lavoro presentato al congresso annuale del 1997 del SSSR. È un
articolo critico verso i colleghi che hanno passato il limite e ovviamente
non sono pù indipendenti. Se il documento non adduce fatti nuovi,
usa però un linguaggio semplice per esprimere opinioni che anche
io condivido. I miei passaggi preferiti:
Sui convegni pagati dai Moonies:
Non c'è sintesi, ma un sottotitolo
dice:
A pagina 49 c'è un errore clamoroso:
il "love bombing" viene spiegato come "fare lobby per la Corea del Sud".
L'articolo poi accusa queste "leggende"
di contribuire ad azioni "punitive" contro la Chiesa dell'Unificazione,
cioè di "deprogrammare" i membri fornendo una specie di "scusa"
(le leggende di atrocità) per qualcosa che normalmente sarebbe illegale
(non viene fatta distinzione su come viene eseguita la deprogrammazione
legale e illegale). È divertente notare come già l'accusa
di fare operazioni illegali sarebbe in sé, per lo standard degli
autori, una "leggenda di atrocità", però non sembrano "afferrarla".
Le accuse di abusi fatte da ex moonies non vengono considerate vere - a
pag. 49 gli autori mettono addirittura la parola "vittima" tra virgolette.
Gli autori sottintendono - senza spiegare
perché - che chi è stato "deprogrammato" è l'"apostata"
che dipingerà una caricatura del gruppo modellata più
dal suo ruolo attuale che dalle reali esperienze nel gruppo. La prova
per questa ridicola accusa è un paragrafo di un unico articolo di
giornale del 1975 in cui un ex membro confronta la sua vita passata con
l'attuale (non ha importanza che un altro paragrafo dello stesso articolo,
citato in precedenza, sia incentrato interamente sulla vita all'interno
della sètta).
Nell'articolo non si accenna a chi denuncia
abusi ma è uscito dal gruppo da solo senza essere "deprogrammato".
Dubito che tutti i 188 articoli fossero relativi a membri deprogrammati,
e mai a membri che erano usciti autonomamente.
Per finire mi chiedo se gli autori vivano
in un universo differente. Hanno analizzato 709 casi di abuso (specialmente
perdita di libertà personale), sono riusciti a mostrare che molte
di queste accuse di abusi sono simili, hanno descritto le accuse su parecchie
pagine dell'articolo eppure non si preoccupano di chiedersi se "forse"
potrebbe esserci qualcosa di storto in un tipo di "chiesa" del genere.
Il sottotitolo è «Legittimità
e la Costruzione Sociale del Male a Waco». Ciò suggerisce
che il "male" di Waco sia stato costruito e non che sia "accaduto".
David Koresh non era un predone sessuale, un assassino e un capo sètta;
i media e altre forze oscure lo hanno dipinto tale. Gli autori affermano
che le notizie, come tutte le realtà sociali, sono socialmente
costruite.
Se è vero che i fatti possono essere
distorti dai reporter, l'obiettivo del giornalista onesto è fornire
notizie accurate e non storie costruite. Le notizie non sono inventate,
lo sono le presentazioni delle notizie. Qualcuno potrebbe osservare che
nessuno degli autori afferma di avere esperienza di giornalismo.
L'articolo sostiene che il suo obiettivo
è sviluppare un modello concettuale che sia in grado di descrivere
e analizzare sia i racconti resi da agenti del governo che la storia come
presentata dai mass media. (p.178). Non solo questo modello non viene
presentato, ma l'articolo fallisce anche l'obiettivo dell'oggettività.
Diverse pagine dell'articolo sono dedicate
a fornire basi accademiche per qualcosa di molto normale: fonti diverse
fanno narrazioni diverse. Per dimostrarlo gli autori raccontano la sequenza
degli eventi di Waco secondo la narrazione di persone diverse e di conseguenza
con differenti prospettive. Questa interessante tecnica viene dal film
giapponese "Rashomon" di
Akira Kurosawa, dove quattro diverse fonti raccontano un crimine; il film
non cerca di ritrarre una narrazione come più credibile di un'altra.
La vita non è un film; nel mondo
reale si può "arrivare ai fatti" valutando le prove e contro-interrogando
i testimoni per sottolineare i punti deboli dei racconti falsi.
Il problema di questo libro è che
nessuna delle "narrazioni" proviene dai punti di vista delle rispettive
fonti, piuttosto tutte le narrazioni sono dal punto di vista degli
autori. Viene mancato anche l'obiettivo di fornire la storia da prospettive
diverse, visto che gli autori non solo fanno valutazioni ma spesso mescolano
una narrazione con dettagli che chiaramente appartengono ad un'altra.
Per esempio a pag. 194, in un capitolo
che parla della "narrazione dei media", i media vengono criticati per aver
fatto affidamento sulle prove fornite da ex membri invece che affidarsi
a "studiosi accademici di movimenti religiosi". Questa parte del testo
dovrebbe al massimo appartenere alla "narrazione antisèttaria".
In questa affermazione vediamo di nuovo emergere i pregiudizi degli autori:
da una parte accusano il "Movimento antisette" di appoggiare solo formalmente
la nozione che non tutti i movimenti sono uguali (in altre parole, il "Movimento
Antisette" fa distinzioni, ma gli autori "accademici" considerano questo
fatto come Pubbliche Relazioni), mentre dall'altra, pur ammettendo che
il "Movimento antisette" è in realtà una "confederazione
molto elastica" di organizzazioni, la chiamano "monolitica". Non vengono
fornite spiegazioni per l'uso della parola "confederazione".
A pagina 195, viene citata l'affermazione
di Priscilla Coates, funzionaria del CAN, secondo cui la FBI/BATF non avrebbe
mai consultato il CAN. Il libro sottolinea come ciò sarebbe stato
contraddetto da una certa Nancy Ross e da una certa Linda Green, che invece
affermano che il CAN era stato consultato.
Sempre secondo il libro apologetico di
cui sto parlando:
Il racconto cita un (innominato) reporter
del "National Alliance" che cita un (innominato) portavoce dell'FBI: con
Ross e Green abbiamo ora un "triplo sentito dire" e questo difficilmente
può essere definito lavoro "accademico" (o lo è?). Gli autori
hanno un buon motivo per non identificare Ross e Green. Ross e Green è
uno studio di PR (gli autori affermano trattarsi di uno "studio legale")
che lavora per il "partito National Alliance", una organizzazione
a sua volta vista come "culto politico". Ma questo in effetti fa parte
di un'altra storia.
La faccenda della "narrazione dei media"
viene poi sollevata di nuovo: l'FBI ha detto di essersi consultato con
"esperti di sette" - di nuovo nessun "scienziato sociale accademico specializzato
in nuove religioni" è stato invitato all'"evento"! Invece di vederlo
come prova che questi scienziati sociali non sono per niente considerati
esperti, si incolpano FBI e media per non essersi affidati a loro quanto
piuttosto al (vero) esperto di sette Rick Ross. Altro aceto "non siamo
stati invitati alla festa" viene versato sul fatto che il Fort Worth
Star Telegram ha osato pubblicare un libro che si affidava agli "attivisti
anti-sette", compreso Rick Ross, invece che, per esempio, agli autori dell'articolo.
Le note a piè pagina sono fatte
in modo molto scadente: non ce n'è una. Alla fine c'è solo
una bibliografia senza riferimenti a quale libro sia la fonte di quale
accusa.
Nella migliore delle ipotesi si tratta
di un pezzo da opinionista, nella peggiore di un pezzo di invenzione sociale
(social fiction).
L'articolo non ha sintesi: se l'avesse
sarebbe «non avevo programmato di diventare il gran tipo che sono
ora, quindi perché tutta questa gente ce l'ha con me?»
Dal titolo si potrebbe desumere che una
"coincidenza" o "il caso" hanno fatto sì che James Richardson divenisse
un "esperto": per esempio che un attivista antisètta gli abbia lasciato
cadere in testa un'incudine, così lui ha deciso di diventare un
esperto di culti. Ma nell'articolo non vengono descritti "casi" o coincidenze.
James T. Richardson "ha scoperto" che le
persone entrano nelle sette perché "lo volevano", non vengono citati
metodi ingannevoli o influenza coercitiva (successivamente si contraddice
ammettendo, nella nota non collegata No. 22, che viene usata "forte pressione
psicologica"). Così il suo lavoro era inteso a riportare alle giuste
proporzioni il "lavaggio del cervello" perché pensava che il concetto
fosse un attacco alla sua disciplina. Purtroppo per lui, i giurati della
corte non l'hanno bevuta (pag. 33).
La sua tristezza è sparita solo
dopo che gli esperti responsabili non sono più stati in grado di
presentarsi davanti alla corte (pag. 34). Afferma che questo cambiamento
è stato raggiunto "solo dopo un notevole sforzo". Quello che però
non cita è che questo sforzo comprende il tramare con le sette che
in teoria avrebbero dovuto studiare.
A pag. 35 afferma che parla per tutti "gli
studiosi di NMR" e aggiunge che tutti loro credono che le religioni più
nuove dovrebbero essere lasciate in pace a meno che non venga dimostrato
che danneggiano il prossimo. Nella nota 1 ha però ammesso di aver
testimoniato per la difesa di una sètta che aveva rovinato la salute
di una persona, per una sètta che è nota per avere abusato
di bambini (si veda la nota 10 dell'articolo di Kent nella medesima pubblicazione),
e per il caso in cui alcuni gruppi, tra cui alcuni per cui è
stato dimostrato che avevano danneggiato persone, avevano querelato
per diffamazione.
Le sue contraddizioni si fanno "sempre
più curiose" nella nota 25 dove parla di nuovo a nome di tutti e
dice che "questo gruppo di studiosi accetterebbe l'idea che l'intervento
è giustificato". Ci si chiede se Anson Shupe faccia parte di "questo
gruppo di studiosi" dal momento che è riuscito a distruggere la
cult awarness network - il processo riguardava il coinvolgimento
in un tipo di intervento del genere. Comunque sia, non vuole un'altra "Waco".
Questo studioso ovviamente non si è ancora accorto che sono stati
Koresh & C. ad appiccare il fuoco e ammazzare.
Nel mondo degli "studiosi" un articolo
su una rivista è come una risposta usenet in ritardo. Nella nota
3 afferma che la Singer ha incassato 350 dollari l'ora (senza citare prove)
e nella nota 4 accusa Zablocki di aver erroneamente presentato il suo lavoro
nell'articolo "schedatura"; praticamente, comunque, Richardson non è
citato nell'articolo e neppure viene discusso il suo lavoro. Prosegue rispondendo
alle accuse spesso fatte che gli "apologeti dei culti lo fanno per $$"
informandoci che non ha guadagnato più di 3000 dollari e spesso
lavora gratis. Quel che non cita, però, sono i convegni sponsorizzati
dalle sette.
Ammette che c'è uno "studioso" (nota
27) che dipende dal denaro fatto col suo lavoro perché non ha incarichi
accademici. Questo misterioso personaggio, purtroppo, non viene citato
per nome.
A pag. 36 conclude dicendo che è
orgoglioso di aver appoggiato ciò che definisce "sperimentazione
sociale". Considerando le persone che sono state danneggiate dalle organizzazioni
che sostiene, mi chiedo se dobbiamo chiamare gli omicidi nei Balcani un
esempio di "sperimentazione etnica", o la Germania nazista una "sperimentazione
politica". Per me una "sperimentazione sociale" è piuttosto qualcosa
come "The Wave" o "l'esperimento prigioni di Zimbardo", certamente non
organizzazioni che lavorano per alterare la personalità dei loro
parrocchiani.
Articoli simili sono apparsi in "The Skeptic"
e nel "Berliner Dialog" del 2/98 (L'articolo dello "Skeptic" è il
migliore)
Questo breve articolo analizza parecchi
esempi in cui "studiosi" hanno fatto "studi" che fondamentalmente erano
imbiancature a calce delle sette, dove le sette sono state talmente deliziate
dai risultati da aver provveduto esse stesse alla diffusione di questi
"studi".
Un esempio lampante sono i Bambini di Dio
che avevano predisposto "case per i media" appositamente per gli "studiosi",
in cui tutto era programmato in precedenza, condizioni di vita perfette
e membri accuratamente addestrati.
La storia delle "case per i media", che
non conoscevo, mi ha portato alla mente il "giorno uno" di Jonestown in
cui Jim Jones inscenò una festa per il gruppo di Leo Ryan. La mossa,
all'inizio, ebbe successo: Leo Ryan rimase impressionato da come la gente
fosse felice. Successivamente però il gruppo di Ryan venne avvicinato
da persone che chiedevano di aiutarle ad andarsene, e il giorno seguente
in parecchi, tra cui Rayan stesso, furono assassinati. Il concetto di "casa
per i media" approntata per la stampa non è nuovo - anche i nazisti
avevano "campi per i media" prima dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale.
Un altro esempio di studio favorevole alle
sette venne ordinato dalla CUT, che era sotto esame per accumulo di armi.
Due persone che parteciparono allo "studio" successivamente fecero uno
"studio dello studio" altamente critico.
Gli autori citano anche Shupe per aver
aiutato a distruggere il CAN, e Melton per aver appoggiato Scientology
nel suo tentativo di tenere segreti i suoi documenti (nell'articolo di
"Skeptic" si fa un dettaglio di dove Shupe ha preso i "dati" sul CAN -
da Rick Moxon, legale di Scientology - ciò dimostra che Shupe non
aveva conoscenze sul CAN).
Successivamente Gordon Melton ha "replicato"
ad un lavoro simile apparso su "The Skeptic" con questo suo articolo
- il divertente è che ammette tutte le accuse e fa un patetico tentativo
di lasciare intendere che "ho fatto la cosa giusta", affermando addirittura,
alla fine, di essere un critico delle sette. All'inizio definisce le "case
per i media" come "fantasie" e poi ammette che esistono e che sono solo
una parte dei molti "tipi" di case che i Bambini di Dio hanno, e che lui
e i suoi colleghi sono troppo furbi per farsi ingannare. Ciò che
non spiega, però, è perché sia necessario avere una
casa per i media.
[1] Questa
FAQ (Frequently Asked Questions: domande poste più di frequente)
è datata 25 gennaio 1999 e non è definitiva: sarà
oggetto di ulteriori modifiche e/o correzioni. Cercherò di tenerla
aggiornata. Vi consiglio comunque di consultare anche la versione originale. Ricordo inoltre che il termine
anglo-americano "cult" in italiano significa sia "culto" che "sètta".
[2] Vedere
l'ampia sezione che abbiamo dedicato
al caso.
[3] Vedere
l'articolo "Scientology colpisce ancora?"
[4] AUM
è la sètta giapponese che ha gasato la metropolitana di Tokyo.
[5] Per
saperne di più sulla questione memo APA, si legga l'interessante
documentazione, qui
e qui,
resa pubblica dal Gris
Roma.
[6] Sul
sito web del Gris
Roma potrete trovare la traduzione dell'interessante articolo del Dott.
Zablocki. Prima parte: Schedatura
di un concetto, Seconda parte: Analisi
dei costi di uscita.
[7] "Moonie
experience not sunny" gioco di parole tra moon = luna e sun
= sole.
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