Questo comunicato viene pubblicato qui a corredo di un articolo di documentazione su Adel Smith e l'Unione Musulmani d'Italia




Nel Nome di Dio il Clementissimo, il Misericordioso
Unione Musulmani d’Italia
Tel./Fax 06-9586760 Email: unionemusulmani.it@inwind.it



ALL’ATTENZIONE DEL DIRETTORE RESPONSABILE
E DELLA REDAZIONE INTERNI
GAD LERNER Sì E ADEL SMITH NO?


Dell’ipocrisia e del servilismo.

Il giorno 8 novembre 2001, durante una puntata di “Porta a Porta”, il nostro Presidente, Adel Smith, all’intento di un contesto prettamente tecnico, in cui si discuteva sulla opportunità della presenza del crocifisso nelle istituzioni pubbliche, e rispondendo ad una domanda, rivoltagli, disse le seguenti, testuali, parole: «…Senza voler offendere nessuno…per un bambino che guarda e viene a chiedere che cosa rappresenta, gli si può dire che questo rappresenta il cadavere di un uomo nudo affisso su un pezzo di legno usato dai romani per punire i peggiori criminali dell’epoca…per chi vede questa cosa per la prima volta non è piacevole vedere un cadavere in miniatura… raffigura un cadavere in miniatura, ed è tale…». Poi Vespa parlò di «cadaverino» (espressione mai usata da Smith, ma questa pargoletta venne da tutti a lui attribuita). Apriti cielo. Il finimondo. Orrore. Scandalo. Articoli su tutti i giornali. Qualcuno, come “Libero”, ci fece anche il titolo di prima pagina: “ECCO CHI CI FARà LA FESTA”.

Arriviamo a sabato scorso 19 aprile. Televisione “LA 7”, il programma si chiama “L’INFEDELE”, ed è condotto da Gad Lerner, notoriamente ebreo, e sionista. La trasmissione coincide con la pasqua cristiana, ed è dedicata alla crocifissione di Gesù. Il conduttore, parlando del crocifisso, usa le seguenti espressioni: «…intorno al crocefisso, alla croce, questo strumento di tortura… vorrò rivolgere molte domande che non vogliono suonare in alcun modo irriverenti… dettate anche da inquietudine… fin da bambino, ricordando quelle mani, quei piedi inchiodati, quelle ferite sul corpo, quella corona di spine, mi faceva un po’ paura, personalmente… il vedere nella croce e del crocefisso l’elemento del supplizio, dell’umiliazione, della tortura, un corpo umano straziato, bè, l’abbiamo percepito come un’immagine violenta. Com’è possibile che una religione di pace, di misericordia… assuma come suo simbolo un’immagine così violenta e terribile…

In tanta parte delle raffigurazioni del crocifisso questo carattere trucido c’è… era proprio inevitabile che la croce e il crocefisso diventassero l’elemento identitario centrale del cristianesimo… volto disperato, insanguinato e tumefatto… a te Gianni non è mai successo quello che invece è capitato a me, di averne un po’ paura, di aver paura di quell’uomo torturato, di quel segno, neanche da bambino?… Io faccio fatica a vedere un segno di vittoria in quell’atroce supplizio… la percezione della croce da parte degli ebrei… la percezione della croce come minaccia… perché la croce come memoria di un deicidio compiuto… immagini che a me appaiono macabre e inquietanti… Dovrò ancora domandarvi se a voi non è mai capitato di provare inquietudine di fronte a quell’immagine, perché non si creda che sia una sensazione solo mia (ridendo)… non badavi all’orrore di questi piedi inchiodati ed insanguinati?… In questa organicità, parliamoci chiaro ragazzi, quello che prevale è il supplizio, è la morte… ma come no… Fare i conti con quello strumento e con quel simbolo non è cosa semplice… e con le conseguenze di percezione che suscita, nei cristiani e nei non cristiani… strumento di tortura, usato dai persiani prima, e poi dai romani… simbolo di morte, pena infamante, riservata ai peggiori malfattori … la morte in croce è mors turpissima (Tacito)… emblema d’orrore…ricorda passati dolorosi di crociate, persecuzioni, inquisizioni… comè complesso misurarsi con la storia del simbolo… Quando ero alle elementari, guardavo quel crocifisso lì, e notavo quello che è evidente che si possa notare, notavo un uomo che soffriva, notavo un elemento che mi turbava… per dirvi come ci possano essere punti di vista diversi…in occidente oggi milioni di persone venerano l’immagine di una divinità messa a morte come un criminale… l’orrore che provano i giapponesi nel vedere un cadavere esibito come immagine religiosa, e la loro ulteriore repulsione quando l’immagine viene loro spiegata… il crocifisso è un’icona violentemente oscena… per riferire del disagio che provoca quell’immagine…mi poteva inquietare l’immagine della croce… sarebbe stato come assumere come simbolo la forca, o la sedia elettrica… anche questa nudità sulla croce, in una religione che francamente un po’ sessuofobica lo è… qui siamo proprio al supplizio, questa è una tortura, questo a me fa paura, ve lo ribadisco… il macabro, il terribile, l’inquietante, cresce…». Il tutto, ripetuto, reiterato, insistito, con l’ausilio di documentazioni storiche e di immagini, per quasi tre ore!!! Mentre lo spazio che aveva avuto Adel Smith per esprimere le proprie opinioni sul crocifisso era stato poco più di un minuto e mezzo in tutto.

E allora? Dove sono i giornalisti? Nessuno ha visto la trasmissione? Nessuno? Né a destra né a sinistra? Signor Vittorio Feltri, non l’ha vista neanche lei? Eppure in studio c’era il suo vice, Renato Farina, che fa anche il consulente di Lerner, e aveva una faccia bella rilassata, e per nulla scandalizzata! E dove sono finite le lettere dei lettori scandalizzati per le offese al cattolicesimo, di cui la sua rubrica è sempre piena, specialmente quando c’è da denigrare Adel Smith, caro il nostro Cesare Lanza? E i signori de “L’Avvenire”, all’epoca così scandalizzati? Sono tutti in ferie? E Baget Bozzo, che aveva invitato tutti a prendere a calci nel sedere Smith? Come mai se ne stava lì bel tranquillo, addirittura come ospite d’onore? E il signor Vespa, che ha inventato l’espressione “cadaverino” e che all’epoca fece addirittura una trasmissione su Smith senza invitare Smith (cosa che ha ripetuto di recente)? Non si è scandalizzato? Perché non fa una trasmissione su Gad Lerner, con la foto di Gad Lerner sullo sfondo, con scritto “UN ESTREMISTA ISOLATO?” come ha fatto con Adel Smith? E dov’è andato a finire quel prete di Mortara, che aveva dichiarato di aver “desmithizzato” la sua parrocchia? Cosa fa, adesso la vuole “Delernerizzare”? E cosa farà quel magistrato che indaga Smith per vilipendio, indagherà anche Gad Lerner?
Forse hanno paura? Di chi? Degli ebrei? Ma noooooooooo! Forse si sono asserviti ai sionisti? Ma nooooooooo! La nostra stampa, i nostri media, sono liberi, indipendenti! In Italia c’è libertà, e soprattutto indipendenza, d’informazione!
In Italia, certe cose i musulmani non le possono e non le debbono dire, mentre gli altri sì. Tutti possono offendere quotidianamente l’Islam e i musulmani, e ai musulmani non viene neanche dato il diritto di rispondere. Soprattutto se si chiamano Adel Smith.


Ipocriti. Falsi e ipocriti. Tutti.

Roma, 24 aprile 2003 Il Segretario Nazionale
Massimo Zucchi



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