Sciamani di plastica
Indiani d'America e New Age
settima parte

 

di Flavia Busatta



Per agevolare la lettura, questo articolo di Flavia Busatta, tratto da Hako Magazine, è stato diviso in diverse parti.

Alla nota introduttiva

Alla parte successiva

Alla bibliografia




Quanto il pubblico interferisca con la creazione della nuova religione lo possiamo vedere soprattutto dalla relazione che i predicatori indiani hanno con le donne e con le aspettative misticheggianti ed ecumeniche della parte maschile della loro audience. Le militanti sono sempre state, fin dal XIX secolo, la spina dorsale e organizzativa dei gruppi di solidarietà filo indiani fornendo lavoro, soldi, ospitalità ed anche sesso, ed è perciò vitale evitare di irritarle soprattutto oggi che il nuovo femminismo le ha rese particolarmente suscettibili. Per il loro sesso e per necessità i santoni non hanno potuto attingere alla ritualità esoterica femminile indiana, bandita e dispersa dal tessuto religioso tribale.

La proposta degli Indian preachers lakota si innesta perciò su un modello femminile misogino che fonde bigottismo cristiano e machismo pan-indiano.

Le prestazioni sessuali nei confronti delle donne bianche sono vantate con gusto dal buon vecchio Nick Black Elk ai tempi del suo soggiorno in Europa con Buffalo Bill e anche John Fire Lame Deer, padre di Archie, non è da meno:

«Io conto il colpo sulle ragazze/
nel momento che sto sopra di loro/
io sto in cima al mondo/
io sono l'uomo in punta»
(J. F. Lame Deer/Erdoes 1972:46).
Circa il fatto per cui molte donne europee mantengono il loro guru indiano in cambio di prestazioni sessuali e non si fanno scrupoli di gestirli capricciosamente e di cambiarli a piacimento, il buon Archie si esprime così:
«Durante questi ultimi sei anni, siamo stati invasi soprattutto nella mia riserva, dalle donne tedesche, che hanno sposato i nostri uomini, e ciò ha reso le donne indiane folli di rabbia ed ha creato un autentico problema» (Lame Deer 1990:138).

 Egli è contestato con forza dai tradizionalisti lakota e ciò lo ha costretto ad ancorare la sua credibilità a ben due personali apparizioni della Sacra Donna Bisonte Bianco che lo ha sollecitato a diffondere il verbo. Un'eresia nel mondo sciamanico, ma un pilastro dell'ideologia new age. Archie utilizza le apparizioni e il tema della donna per introdurre il concetto del nuovo messia e giustificare, nel contempo, il tabù delle mestruazioni. Il mestruo esclude le donne dai luoghi sacri, siano essi indiani o celtici, pena la punizione divina:

«Prima del flusso mestruale la donna non deve avvicinarsi a zone cerimoniali, ai dolmen, ai menhir, giacché si tratta di antichi luoghi di preghiera» (Ibid.: 136).

Il maschilista Archie dimostra di non sapere nulla dell'antica cultura celtica, non conosce il ruolo centrale di regine e sacerdotesse delle donne celtiche ricordato dagli scrittori latini ed è ignorante sul culto della Grande Madre nel Paleolitico e nel Neolitico europei. Egli poi ricicla un tema caro alla fiaba europea e all'ufologia moderna sostenendo che oggi tre uomini, che non sono nati da una donna, percorrono le vie del mondo: essi provengono da altri luoghi, da un'altra dimensione.

Dopo aver annunciato la trinità supermaschile egli provvede a demolire definitivamente il ruolo femminile nella Danza del Sole. Questa cerimonia nella forma più antica, quale era praticata da Arapa o Gros Ventre,

Cheyenne e Blackfeet, non poteva svolgersi senza la presenza di una donna. Tra le prime tre tribù era la moglie dell'officiante che ne acquistava il diritto per il marito tramite coito rituale con l'officiante precedente, mentre tra i Blackfeet solo la Donna della Danza del Sole poteva fare il voto che dava inizio al rito. I lakota impararono la danza dai Cheyenne, ma eliminarono il rituale femminile. Nella accezione neoreligiosa predicata dai nuovi santoni invece, la Danza del Sole non è più dedicata dalle donne, ma alle donne.





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