Letteratura di guerra

A proposito di Oriana Fallaci e del suo ultimo libro "La forza della ragione"

Prima parte
 



Questo articolo tratto da Rosso XXI è stato scritto da Costanzo Preve.

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di Costanzo Preve



1. Il recente ultimo libro di Oriana Fallaci (cfr.Oriana Fallaci, La forza della ragione, Rizzoli, Milano 2004, pp.280, euro 15) fa parte di un genere letterario ben preciso. Si tratta di letteratura di guerra, più esattamente di letteratura di guerra preventiva. All'interno di questo genere letterario si tratta di un'opera molto felice, ben scritta ed estremamente efficace. Volesse il cielo che io sapessi scrivere tanto bene! Ma purtroppo gente come me è appesantita dalla cultura e dalla vergogna, e non sono mai riuscito veramente ad "odiare" qualcuno in modo assoluto. Per esempio, non riesco ad odiare gli americani.



Oriana Fallaci

Oriana Fallaci

Non appena penso alle facce ripugnanti di Bush e di Condoleeza Rice, subito penso ai poeti Frost e Lee Masters, agli scrittori su cui mi sono formato, ai piaceri della lingua inglese, agli uomini ed alle donne americane che ho conosciuto, e l'odio cade immediatamente. Invece Oriana Fallaci è puro odio: odia l'Islam (in cui non fa differenza fra arabi, turchi, persiani, Averroè e Bin Laden) in modo rotondo, sferico, indifferenziato. In un certo senso la invidio. Ci provo, ma non riesco proprio ad odiare così. E' forse per questo (anzi, ne sono convinto, proprio per questo) che Oriana Fallaci è oggi fra i provvisori vincenti, ed io fra i provvisori perdenti. Per vincere bisogna odiare. Oriana Fallaci odia, ed odia in modo talmente puro da essere quasi ammirevole (e prego di essere preso alla lettera).


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