Iron Maiden e libertà d'opinione
 

di Devid "Raziel" Penguti
-RazielVideoProduction-
New Era Project

Nota introduttiva di Miguel Martinez

Questo sito ospita un mio articolo sul tema del satanismo, cui rimando quelli interessati a sapere cosa ne penso io.

Ho però pubblicato su questo sito anche un articolo di Paolo Baroni, che accenna al rapporto tra satanismo e heavy metal, per un motivo diverso: fornisce documentazione critica su un esponente di Alleanza Cattolica, organizzazione cui è dedicata una discreta parte del mio sito.

L'articolo di Paolo Baroni ha suscitato le proteste, non di Alleanza Cattolica, ma di diversi cultori del genere heavy metal; ho invitato il più cortese di questi interlocutori a scrivere una replica. Eccola qui, credo che sia interessante e ben documentato.

L'unico elemento che non mi convince è la confusione che l'autore fa tra critica e censura. Io sono certamente contrario ai tentativi di vietare la musica presunta satanica. Mentre mi sembra che si abbia tutto il diritto di dire che la musica heavy metal, o qualunque altra cosa sia "satanica".

In questo articolo vedo - accanto a una serie di interessanti riflessioni culturali che peraltro condivido in larga misura - un ragionamento errato. E' come se Penguti dicesse: "chi esprime idee diverse dalle mie, non solo sbaglia, ma per il solo fatto di esprimere tali idee, sta cercando di censurarmi".

Per questo lascio il titolo scelto dall'autore, ma devo dire che non mi convince affatto: si può accusare Paolo Baroni di errori storici o interpretativi, ma non lo si può certamente accusare di soffocare la libertà di pensiero di qualcuno.

Un secondo problema, che nessuno è riuscito a risolvere, consiste nella difficoltà di condurre una discussione tra due sistemi non coincidenti: abbiamo il "laico" che sostiene come valore supremo la creatività umana, ed è indifferente alla possibile esistenza di influssi spirituali; mentre il "cattolico" sostiene come valore supremo l'adesione alla volontà divina. La creatività umana gli interessa solo fino a un certo punto, e soprattutto solo finché va nella direzione da lui ritenuta giusta. Per lui, ad esempio, Byron e Carducci, citati da Penguti, potrebbe essere sia geniali, sia ispirati dal demonio.

Viceversa, per il laico - se non è vero il racconto cristiano, non esiste nemmeno Satana, e quindi gli influssi satanici semplicemente non possono esistere.

Ma lasciamo parlare Devid Raziel Penguti.




E'ormai un binomio quasi inscindibile quello che lega l'heavy metal al satanismo fin dalla sua nascita. Potrei definirla una storia trita e ritrita, di quelle che si trascinano continuamente, come un'estrema destra e un'estrema sinistra che potranno discutere una vita ma non verranno mai a capo di niente.

Da una parte abbiamo chi ascolta, respira e difende a priori questa musica, dall'altra abbiamo chi la detesta e trova in essa solo messaggi di violenza e istigazioni al satanismo.

In medio stat virtus?

La risposta è ni.

Premetto che ascolto heavy metal da sempre e che quindi, per quanto obbiettiva, la mia analisi avrà sempre un che di parte. Ma questa "cultura metallara" vorrei portasse alla comprensione di certe scelte, determinate non propriamente da un "credo", ma da un semplice contesto storico-sociale.

Parlerò degli Iron Maiden, il gruppo heavy metal per eccellenza, quelli che lo hanno creato e gli hanno dato anche questa chiave esoterica.

Innanzitutto a metà anni 70 c'è stato un grande fenomeno mediatico: si chiama "L'esorcista", un film che ha un significato stroico enorme perchè chiude l'era dei mostri classici aprendo le danze dell'horror moderno. Un film tremendo, crudo, pesante, che fa rifiorire populisticamente la mitologia del diavolo e della possessione, ripercorrendola in chiave moderna: il posseduto non è più una raffigurazione biblica di 2000 anni fa o un'incisione medioevale, bensì la figlia di un'attrice che vive a Washington.

Chiaramente sulla scia del successo del film si muove un vero e proprio fenomeno, un forte riavvicinamento della gente alle tematiche sataniste ed anche una certa "moda", un certo stile.

Non che il satanismo non esistesse in precedenza, anzi: ma L'esorcista vi ha acceso un faro sopra, cambiando la "segreta religione" in "trend".

Gli Iron Maiden sono nati sulla scia di questa e, prendendo spunto anche dagli spettacoli grandguignoleschi, hanno dato forma al loro stile, con show truculenti(anche se in modo molto pacchiano) dove addirittura il primo vocalist sputava sangue dalla bocca, in più creando il pupazzone Eddie che è diventata la loro mascotte(è un mostro raffigurato, niente di più, un po' come Dracula o il Lupo Mannaro).

La consacrazione per la band arriva con l'entrata di Bruce Dickinson alla voce e la successiva uscita di The Number of the Beast: scherzando dico sempre "il disco dell'inferno che li ha portati in paradiso". L'album ha provocato un piccolo terremoto(è stato loro addirittura proibito di suonare in certi paesi), ma era lì che doveva arrivare, commercialmente parlando, perchè da qui in poi gli Iron incanaleranno un successo dopo l'altro. Erano riusciti a creare un genere musicale, a dargli vita. Ora bisognava metterlo all'attenzione dei più e tutte queste censure, articoli, madri in piazza non hanno fatto altro che aumentare a dismisura la popolarità della band(cinico, voluto o no, questo è il business). Da sfegatato fan penso che non abbiano avuto bisogno di questo per arrivare, ma, cercando di essere obiettivo, è innegabile la pubblicità gratuita avuta di ritorno dalla band grazie alle accuse di satanismo. Inutile che prendo in mano il testo e tento di tirare qua e là: parla di Satana, in prima persona, senza tanti fronzoli. Istigazione al satanismo?Ok lo posso anche accettare ma che ne dite di:

Nel suo Inno a Satana, composto nel 1869, Carducci declama: "A te disfrenasi / il verso ardito, / te invoco, Satana, / Re del convito. / Via l'aspersorio, / Prete, e il tuo metro! / No, prete, Satana / non torna indietro! / (. . . )".

Baudelaire (1821-1867), del demonio, nelle Litanie di Satana, scrive: "Tu, tra gli angeli tutti il più bello e dotato, / Dio tradito dal caso e di lodi privato, / o Satana, pietà del mio lungo patire! /

Il poeta inglese Byron (1788-1824), in Manfredi (1817) e Caino (1821), descrive il fratricida come una sorta di super uomo

Leopardi, nel suo canto ad Arimane, che è il diavolo nella religione dei persiani, dice: "Re delle cose autor del mondo, arcana / malvagità, sommo potere e somma intelligenza, / eterno dator dei mali e reggitor del moto

William Blake (1757-1827), nel "Matrimonio del Cielo e dell'Inferno" (1790), esaltò la ribellione dell'uomo contro Dio

(pagina di riferimento http: //cosco-giuseppe.tripod.com/mitologia/leopardi.htm)

Tre di questi li ho studiati a scuola due(Carducci e Leopardi) addirittura dalle elementari. Baudelaire, invece, mi è toccato in letteratura francese al liceo. William Blake, l'autore che ha ispirato Dickinson in Chemical Wedding (e non Crowley come erroneamente scritto nell articolo del sig. Baroni), è un poeta-pittore tra i più famosi d'Inghilterra.

 Byron era caro amico di un certo Shelley la cui moglie scrisse uno dei romanzi più famosi della storia: il prometeo moderno meglio conosciuto come Frankestein.

E cercando troveremmo miriadi di episodi e citazioni tra gli artisti e i poeti nei millenni.

Eliminiamo Leopardi dalle scuole?

Il Carducci??

Vietiamo le fantastiche e visionarie opere di Blake e le bruciamo?

No, signori miei, perché proprio ora ci vantiamo della nostra libertà e della nostra facoltà di scegliere.

Perché intere generazioni hanno sacrificato la propria vita perché noi potessimo essere liberi di decidere.

Il rischio c'è, il rischio di interpretazioni sbagliate, di esempi presi alla lettera: ma è come se io uccidessi a sassate una persona perché bestemmia, visto che la pena biblica è la lapidazione. I testi religiosi sono costellati di punizioni estreme: eppure buona parte di questo mondo è andato avanti appunto perché ora li cita come esempi, come esagerazioni letterarie.

Ora c'è l'uomo al centro dell'universo: con il suo bene ed il suo male, le sue esaltazioni e i suoi errori…ma libero.

Se ci si mette su un organismo di censura-per quanto eticamente giusta- sul mondo artistico non se ne esce più.

L'artista immagina, sogna, viaggia, spesso a briglia sciolta, la creatività va dove vuole(lo so bene dato il lavoro che faccio). Filtrarla in modo corretto potrebbe essere giusto, ma mi basta guardare un telegiornale delle 7 del mattino per farmi capire che ormai non è più possibile. Noi siamo a tavola che mangiamo e nel frattempo intorno la gente muore, piange, si dispera, in immagini crude, molto di più di Eddie o del video di the Number of The Beast.

E' il prezzo che si paga al progresso, all'aver tirato fuori la testa dal sacco.

Se no si ritorna a mettere la testa nel sacco e a pensare che il sole giri intorno alla terra, mille non più mille, a sacrificare bambini a dei .

Se addesso Abramo provasse a sacrificare Isacco finirebbe in galera per tentato omicidio. Che si accetti o no, questa è la realtà univoca.

Ritornando agli Iron Maiden cercherò in una breve sintesi di analizzare le tematiche sataniche e i brani messi in discussione dal sig Barone nell'articolo precedente vista anche la sbagliata cronologia, fattore molto rilevante sulle tematiche affrontate dal gruppo.

In piece of mind Dickinson scrive la bellissima "Revelations", per far fronte alle accuse di Satanismo della band(O Dio della terra e degli altari ascolta la nostra preghiera, siamo seppelliti da muri d'oro e divisi da spade d'odio non punirci con la tua ira ma donaci la tua grazia)e la voce di "Still Life" non è altro che quella del batterista ubriaco registrata all'incontrario come presa in giro. Powerslave nell'84 affronta le tematiche egiziane, ma solo la canzone stessa parla dell'occhio di Horus(simbolo della massoneria) e della divinità faranoica(però sconfitta dalla morte). La copertina è stata una gran trovata perché darà vita ad uno dei palchi più imponenti e uno dei tour più lunghi della storia del rock. La piramide illuminata c'è pure sul dollaro: mi sa che bisogna censurarlo.

Heaven can wait spunta sul primo album versione futuristica(Somewhere in time) della band: e qui c'è una traduzione letteraria totalmente errata nell'articolo precedente : "Heaven can wait. I've a lust for the earth below"

Lust è inteso come voglia, come desiderio: "Ho voglia, ho desiderio della terra quaggiù", cioè mi piace vivere anche se con i peccati, il paradiso può attendere ancora un altro giorno. Una versione un po' ironica, l'estremismo del termine LUST(letteralmente libidine)è usato per enfatizzare un desiderio irresistibile. Quello di essere vivi.

Seventh son of a seventh son è un titolo che ha prima di tutto il significato di essere il settimo album della band: Moonchild è ispirata a Crowley, vero, ma sullo stesso album abbiamo citazioni di Shakespear, digressioni sulla reincarnazione…

E la band incomincia anche a spostare il tiro, già con l'album successivo, No prayer for the Dying: non narra solo delle storie, non cita solo poeti, scrittori ma incomincia ad occuparsi anche dell'attualità, l'aids, la guerra, la fame nel mondo… pur non abbandonando mai le tematiche esoteriche(che saranno sempre bene o male presenti), vengono relegate ad uno spazio meno centrale con una filosofia che proseguirà in tutti gli album successivi fino agli ultimi.

L'irrequieto Dickinson se ne va per un periodo e sforna alcuni album solisti: accident of birth contiene Man of sorrow ma anche la bellissima Arc of space (nel mio cuore ti cerco, nel mio cuore tocco la faccia di Dio), The chemical wedding è ispirato all'alchimia e alle opere di Blake e si conclude con un inno alla luce(non provare ad incantarmi con i tuoi giochi, i tuoi giochi sono morte, il mio mondo è luce, gli angeli mi riempiranno gli occhi con ogni respiro).

Fra l'altro Bruce l'ho conosciuto di persona proprio all'uscita di The Chemical…, e, sinceramente, se prima ero estasiato dalla sua voce, sono rimasto successivamente estasiato dalla sua semplicità: una persona disponibilissima, senza grilli per la testa, senza bodyguard e con un rispetto quasi sacrale per i suoi fan.

Tirando le conclusioni di questa lunga riflessione tengo solamente a dire che se anche gli Iron Maiden usano come simbolo un mostro spaurito, se anche Dickinson vuole girare un film su Crowley, se nella loro discografia appaiono tematiche horror o massoniche, questo non li lega a priori al satanismo e a messaggeri del male, ma ad artisti che esprimono emozioni derivate dalle cose che li hanno toccati : una lettura, un avvenimento, un quadro, un sogno.

Tali e quali come poeti, scrittori, artisti del passato.

Non credo Leopardi fosse un Satanista: e se anche lo fosse stato sta a me decidere se approvare la sua idea o disprezzarla. Ma non manco certo di rispetto ad un poeta che ha segnato la storia.

La stessa cosa dicasi per gli Iron Maiden: penso meritino un rispetto maggiore non tanto in quanto a band, ma quanto al principio stesso del libero arbitrio, della libera scelta.

Se vi sanno dare emozioni ascoltateli: se proprio non li sopportate ne fate a meno.

Ma è un po' troppo facile sparare su un gruppo rock o sugli artisti da sempre "maledetti"; un po' meno quando si toccano "mostri sacri" che si studiano perfino sui banchi di scuola, un po' come il Catullo, grande poeta ma anche grande depravato (eppure al liceo lo fai in quinta ginnasio alla tenera età di 15 anni), o la Chiesa stessa, che ha commesso per centinaia di anni i crimini più atroci della storia davanti all'analisi dei quali perfino Hitler e Stalin impallidiscono.

Le crociate morali vanno combattute si, ma per la moralità della vita stessa, della preservazione ed il culto di essa: che è forse la cognizione che più ci manca, in un oggi cinico e spesso guerrafondaio, dove l'unica grande paura dell'uomo è l'uomo stesso, dove gli adolescenti per sentirsi ribelli non si fanno più un tatuaggio o un orecchino ma spesso e volentieri portano un'arma a scuola, dove crediamo di essere liberi e invece siamo solo indifferenti perché non sappiamo più emozionarci.


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