Anche (qualche) gay in crociata



Quando la follia si trasforma in quasi-unanimità, i crociati di Lepanto possono trovare al proprio fianco gli alleati meno probabili: ad esempio associazioni di gay prontissime a perdonare venti secoli di omofobia pur di attaccare i musulmani. È interessante notare come un melenso linguaggio politically correct venga adoperato per arrivare agli stessi risultati auspicati dai cristianisti più feroci: cioè, in parole povere, il dominio planetario del denaro e del terrore militare. Con un tono analogo a quello con cui l'Inquisizione consegnava i propri condannati al "braccio secolare", invitando i boia di Stato ad usare "la clemenza", gli omocrociati dichiarano che la guerra "è terribilmente dolorosa."

Però il fatto più interessante è un altro, e ci spiega molte cose su questa guerra virtuale, in cui anche i musulmani sono virtuali. I firmatari di questo manifesto affermano di esprimere "sicuramente sentimenti profondi largamente prevalenti tra gli omosessuali italiani ed europei". Forse. Fatto sta che Gaylib, associazione debitamente pompata anche da Libero, può contare su circa quattro associati in tutto. Mentre l'Arcigay, che nel 2001 aveva 100.000 membri, ha condannato senza equivoci la guerra in Afghanistan e poi quella contro l'Iraq; e così hanno fatto anche le altre principali associazioni di omosessuali.  

L'articolo è tratto dal forum di Azione Giovani, vicino ad Alleanza Nazionale.  


COMUNICATO STAMPA  

NON TOCCATECI GLI STATI UNITI!  

Dichiarazione d'amicizia verso un grande Paese liberale e d'adesione entusiasta alla manifestazione del 10 novembre a Roma.  

Le associazioni omosessuali Fuori! e GayLib, con la rivista mensile gay Guidemagazine, nell'esprimere solidarietà al popolo degli Stati uniti duramente colpito da attacchi terroristici, annunciano la loro adesione alla manifestazione "pro America" proposta dal quotidiano "Il Foglio" e indetta da Forza Italia per il giorno 10 novembre a Roma. Invitano tutti gli omosessuali, uomini e donne, a partecipare.   

Quest'adesione è sacra. Prima ancora che politica, esprime sicuramente sentimenti profondi largamente prevalenti tra gli omosessuali italiani ed europei, i quali si sentono turbati ogni volta che una bandiera a stelle e strisce viene bruciata in una piazza, qualunque sia il Paese dove ciò avvenga, come se fosse arrecata offesa alla stessa bandiera europea o italiana, o a qualsiasi altro Paese, in specie se libero.  

Anche se le malepiante del razzismo, del militarismo e dell'autoritarismo bigotto non sono state completamente sradicate (lo saranno mai? La mamma dei cretini...), l'America odierna è avviata, al pari del continente europeo, al consolidamento progressivo delle conquiste laiche attraverso il riconoscimento delle Unioni civili. E New York, grazie all'interessamento diretto del popolare sindaco Rudolph Giuliani, è stata tra le prime metropoli occidentali ad averle riconosciute, regolamentandole con l'aiuto del movimento gay, com'è avvenuto in quasi tutte le nazioni europee, Italia esclusa.  

Gli Stati uniti offrono un panorama straordinario della vita gay, lesbica, bisessuale e trangender, con la più alta e consistente espressione mondiale di centri culturali, archivi, biblioteche, riviste, organizzazioni solidali, scrittori, artisti, bar, discoteche, luoghi all'aperto, punti di ritrovo, manifestazioni d'orgoglio, iniziative collettive, commerciali, teatrali e cinematografiche.  

Il popolo americano merita attestazioni, non solo formali, di profonda stima e, perché no?, d'amore per l'impegno, sostanzialmente sempre dimostrato, a favore delle libertà individuali. Un Paese che fu creato per lo più da masse disperate, composte da ex galeotti, ex schiavi, da immigrati diseredati e respinti dai loro Paesi d'origine, ha saputo trasformarsi nella massima potenza liberale della storia proprio grazie alla faticosa emancipazione del suo composito popolo; gli Stati uniti d'America restano la prima repubblica al mondo nata su basi federali quando ancora il pianeta era dominato da regimi dispotici; in poco più di due secoli di vita, in particolare dal secondo conflitto mondiale, pur fra tanti e talvolta enormi errori, hanno saputo proporsi come uno dei luoghi più alti dell'intera storia morale e civile.  

Pochi rammentano come le organizzazioni e le personalità culturali del mondo gay, là dove hanno potuto, nella politica, nella letteratura, nello spettacolo, i tantissimi singoli nella piazza, abbiano dato un contributo fondamentale nella costruzione delle società tolleranti, anche se gli omosessuali e i bisessuali rilevano come in tanta parte del pianeta la cosciente espressione sessuale resta un obiettivo politico da raggiungere. Ora, colpire gli Usa significa brutalizzare decenni d'impegno per la libertà. Ma è bene ricordare che contro l'Occidente e il suo libero arbitrio, si sono infrante tutte le grandi dittature, tutti i totalitarismi della storia: il nazifascismo prima e il comunismo dopo.  

Nel momento attuale, è necessario fare nuovamente i conti con il fanatismo religioso, versione rediviva del totalitarismo negatore dei diritti imprescindibili dell'umanità. La durissima lotta contro le componenti esasperate dell'islamismo chiama a raccolta le idee-forza dell'illuminismo che già prevalsero nell'Europa cristiana, facendone un continente libero. Quelle idee chiedono giustizia, uguaglianza, benessere per tutti, dichiarando guerra agli oppressori, soprattutto se camuffati da abiti religiosi o mistificatori d'ideologie paritarie.  

Non è più tollerabile che un regime terroristico agisca indisturbato, né in Afganistan, né per mezzo d'altri governi. Vi sono impegni che non si possono eludere: la guerra è terribilmente angosciosa, ma ancora più tragico sarebbe non affrontare le responsabilità, lasciando che i violenti, gli oppressori, i furbi con la patente teologica possano incutere timore agli individui, fosse anche una sola persona, un solo gay, una sola donna a cui sia imposto il burga.  

Infine, aderendo alla manifestazione "pro America" del 10 novembre, e associazion Fuori! e GayLib, con la rivista Guidemagazine, credono di interpretare i sentimenti della stragrande maggioranza dei gay italiani. Per questo li chiamano a raccolta, il giorno 10 novembre a Roma, attorno alla lodevole iniziativa della Casa delle libertà. Infatti, solo grazie a una decisa visione occidentale della vita (senz'altro limitata, ma non superata) è stata resa possibile un'identità gay, sia essa una stortura o una forzatura: non a caso il termine "coming-out" viene dalla militanza anglo-americana. Se è soprattutto per merito dell'Europa che si è diffusa la parificazione sessuale con l'estensione del diritto di famiglia, è anche grazie a metropoli come San Francisco, New York e Los Angeles, ai loro formidabili movimenti glbt (gay, lesbiche, bisessuali e transgender), che si è propagato per il mondo intero un modo più morale di vivere, alla luce del sole.   

Associazione omosessuale Fuori! - Carlo Manera, segretario  

Associazione omosessuale GayLib - Enrico Oliari, presidente Guidemagazine, rivista 


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