Il "lavaggio del cervello" nei nuovi movimenti religiosi. Alberto Amitrani e Raffaella Di Marzio, dalla sede romana del G.R.I.S. Aprile 1998.
Il tema in questione non è certamente dei più facili da affrontare. Nel mondo dei ricercatori e degli studiosi sia in campo sociologico che psicologico ci sono, infatti, diverse posizioni a riguardo dell’esistenza o meno di tecniche di manipolazione mentale all’interno dei Nuovi Movimenti Religiosi. Alcuni la negano totalmente, altri la affermano senza eccezioni, altri ancora assumono posizioni intermedie orientate maggiormente in una direzione piuttosto che nell’altra. Le diverse posizioni dipendono da molti elementi, non ultimo quello dell’orientamento teorico dello studioso, psicologo o sociologo che sia, che non può esimersi dall’avere delle opinioni personali a riguardo. Questa dipendenza dalle proprie opinioni è ancora più evidente nel caso che stiamo esaminando, in cui lo stato attuale delle ricerche è ancora lungi dall’essere esaustivo. E’ necessario, infatti, uno studio più approfondito di questo fenomeno, sostenuto ed avvalorato da ulteriori e più accurate ricerche per far luce in un ambito così delicato e controverso. Ciò che nuoce maggiormente ad una serena ricerca nell’ambito della sociologia e della psicologia della religione è la deprecabile divisione degli studiosi in due campi contrapposti. Alcuni di essi, infatti, si comportano come se si trovassero in un’aula di un simbolico tribunale nel quale si stanno giudicando i Nuovi Movimenti Religiosi o si sta mettendo in discussione il diritto alla libertà religiosa. In questo ipotetico tribunale gli studiosi recitano la parte degli avvocati difensori e dei pubblici ministeri invece di svolgere il loro compito che è quello di investigare e di formulare ipotesi da verificare sperimentalmente. Quando abbiamo iniziato a vagliare le varie posizioni per cercare di capire quale fosse lo stato attuale delle ricerche nel campo delle teorie del "lavaggio del cervello" o della riforma del pensiero applicate ai Nuovi Movimenti Religiosi ci siamo imbattuti in alcune dichiarazioni secondo le quali ormai in questo campo tutto sarebbe stato già definito e non sarebbe necessario indagare oltre poichè la scienza avrebbe già dato una risposta definitiva. Vista la complessità del tema in questione queste dichiarazioni ci colpirono molto anche perché provenivano da studiosi noti in Italia come "esperti" nel campo dei Nuovi Movimenti Religiosi. Fu da loro che apprendemmo che la parola definitiva era già stata detta da una delle Associazioni più prestigiose nel mondo : l‘APA (American Psychological Association) Associazione che conta circa 150.000 iscritti e che rappresenta l’intera categoria. Questa presa di posizione sarebbe avvenuta nell’ormai lontano Maggio del 1987. Così affermava M. Introvigne in un articolo di Avvenire del 2/01/97 p. 18 intitolato Ma il cattolico non va alla setta : "... fin dal 1987 l’ American Psychological Association ha dichiarato ufficialmente che le teorie del " lavaggio del cervello" - di prima o di seconda generazione - applicate a movimenti religiosi non sono scientifiche, e da allora i tribunali americani le rifiutano sistematicamente ...". Lo stesso autore ribadisce questa affermazione nell’articolo pubblicato sul sito del Cesnur intitolato Il ritorno dei giacobini : il rapporto della commissione parlamentare belga d’inchiesta sulle sette dove afferma : "... l’opposizione al modello anti-sette fondato sulle teorie della manipolazione mentale e del lavaggio del cervello rasenta l’unanimità sia fra gli psicologi sia fra i sociologi della religione. Nel 1987 l’American Psichological Association - probabilmente la più autorevole organizzazione del mondo nel settore delle scienze psicologiche - ha pubblicato un documento dove si afferma che le teorie della manipolazione mentale e del lavaggio del cervello applicate a nuovi movimenti religiosi mancano di "rigore scientifico" e non devono essere presentate come scientifiche. (...) Non esiste quindi nessuna "divisione del mondo accademico" che lo ripartisca in due campi, uno contrario e uno favorevole alle tesi dei movimenti antisette. La stragrande maggioranza dei ricercatori accademici rigetta queste tesi come non scientifiche ...". Sempre grazie alla pubblicazione nel Sito Web del Cesnur di una conferenza effettuata al National Press Club il 1 Dicembre 1997 intitolata Religious liberty in Western Europe leggiamo quanto segue nel report pubblicato in inglese : "... On May 11, 1987 the Board rejected the report and concluded that the mind control theories, used in order to distinguish "cults" from religions, are not part of accepted psychological science. The results of this document were devasting for mind control theories...". Ritroviamo ancora le stesse affermazioni in un articolo presentato da M. Introvigne il 23 Novembre 1997 a San Francisco e pubblicato nel Sito Web del Cesnur in inglese : ... "... The American Psychological Association (APA) in 1984 allowed Margaret Singer, the main proponent of anti-cult mind control theories, to create a working group called Task Force on Deceptive and Indirect Methods of Persuasion and Control (DIMPAC). In 1987 the final report of the DIMPAC committee was submitted to the Board of Social and Ethical Responsibility for Psychology of the APA. On May 11, 1987, the Board rejected the report and concluded that the mind control theories, applied to new religious movements, are not part of accepted psychological science (AmericanPsychological Association 1987)...". Nella bibliografia di questo articolo figura la citazione esatta del documento tante volte nominato dal Cesnur e da Introvigne : American Psichological Association, Board of Social and Ethical Responsibility for Psychology. 1987. "Memo to the DIMPAC Committee". Washington D.C.: American Psychological Association. Anche un altro esponente del Cesnur, Pier Luigi Zoccatelli, riaffermava queste considerazioni in un articolo pubblicato dal Messaggero di S. Antonio del Febbraio 1997, pubblicato nel Sito Web omonimo. L’articolo si intitola : Scientologia, Religione e gnosticismo. L’autore, nella parte finale dell’articolo, afferma : "Oggi, dunque, il reato di plagio non esiste più, né è possibile immaginare di reintrodurlo. Ad analoga conclusione per quanto riguarda le teorie del "lavaggio del cervello" sia di prima che di seconda generazione..., è pervenuta nel 1987 l’autorevole American Psychological Association, che ha definito "non scientifiche" le relative teorie". In una trasmissione radiofonica denominata Lavori in corso andata in onda il 9 Dicembre 1997 M. Introvigne interveniva affermando testualmente : "... Non credo che si debba parlare troppo rapidamente qui di plagio che la nostra Corte Costituzionale ha dichiarato reato fittizio ed inesistente nel 1981 o di lavaggio del cervello che l’Associazione degli psicologi americani ha dichiarato parimenti inesistente nel 1987...". Egli, in questo caso particolare, afferma addirittura che l’APA sarebbe pervenuta ad una conclusione finale, per cui le teorie del "lavaggio del cervello" non solo non avrebbero i caratteri di scientificità che spettano a teorie degne di questo nome, ma addirittura si occuperebbero di un fenomeno che non esiste affatto. L’ultima "performance" del "professore", di cui siamo a conoscenza, è quella a cui abbiamo assistito durante la settima trasmissione di 7 volte 7 trasmessa da Telenova e Telesubalpina e ritrasmessa da Sat2000, la televisione satellitare della CEI. Durante questa trasmissione Introvigne interveniva dicendo che l’uso della parola "setta" e dell’espressione "lavaggio del cervello" o " manipolazione mentale" sarebbe tipico dei movimenti antisetta. Questi movimenti le userebbero come "randelli" contro movimenti religiosi minoritari. Sarebbero solo modi di esprimere l’intolleranza religiosa. Potremmo continuare a lungo con le citazioni e gli esempi di conferenze o trasmissioni di vario genere in cui sono state fatte queste affermazioni. La posizione di questi "esperti" italiani è condivisa anche da altri studiosi italiani e stranieri. E’ una corrente di pensiero all’interno della sociologia e della psicologia che si contrappone ad una visione diversa del problema sostenuta da altri studiosi i quali non negano l’esistenza di forme di condizionamento mentale in certi movimenti religiosi anche se in misura e con caratteristiche diverse da caso a caso. Ciò che però spinge il lettore o l’ascoltatore ad aderire immediatamente al pensiero dell’"esperto" intervistato o autore di articoli, è la citazione di associazioni altamente rappresentative come l’APA. E’ naturale pensare che, se una Associazione così importante si fosse pronunciata sfavorevolmente verso una teoria, allora sicuramente quella teoria non avrebbe basi scientifiche e sarebbe da rigettare. Poiché, però, il buon senso e l’esperienza sul campo ci permettono di avere qualche dubbio di fronte a simili certezze assolute, in un campo come quello della psicologia, complesso e controverso, nel quale è veramente difficile acquisire delle certezze, allora ci siamo chiesti se il famoso documento ufficiale dell’APA contenesse veramente ciò che veniva affermato. E’ cominciata così la lunga e difficile ricerca di un documento che, per la sua importanza, avrebbe dovuto essere alla portata di tutti, specialmente di chi lo citava nel proprio Sito Web. E’ questo il caso del Cesnur (che vanta una biblioteca di oltre 10.000 libri) al quale abbiamo esplicitamente richiesto una copia del documento e che ci ha inspiegabilmente rimandato ad un suo esponente americano, James Gordon Melton. Quest’ultimo, ripetutamente contattato da noi in posta elettronica, non ha mai inviato il documento in questione, pur avendo dichiarato di esserne in possesso e di essere disponibile ad inviarcelo via Fax. Abbiamo allora pensato di risalire alla fonte e abbiamo contattato, sempre in email molti esponenti dell’APA (inclusi Responsabili di Dipartimento), per richiedere una copia del documento. Con nostro grande stupore tutte queste persone non sono riuscite a trovare questo documento così importante da decidere le sorti di una teoria scientifica. Il documento, ci è stato detto, esiste ma non riusciamo a trovarlo facilmente. Sempre grazie alla collaborazione, veramente ammirevole, dei membri e dei dirigenti di questa Associazione abbiamo ricevuto molta bibliografia sul tema del "lavaggio del cervello" applicato ai Nuovi Movimenti Religiosi. Questa collaborazione, insieme a quella ricevuta dal Dott. Langone dell’AFF (American Family Foundation) e dal Dott. B. Zablocki, che ha pubblicato un articolo su Nova Religio intitolato The blacklisting of a concept : the strange History of the brainwashing conjecture in the sociology of religion (ora disponibile sul Sito Web della Rivista), ci hanno permesso di approfondire maggiormente la nostra conoscenza e di chiarificare molti punti oscuri. Prima di tutto, per inquadrare il significato di un documento bisogna farne la storia. La Suprema Corte degli Stati Uniti richiese all’APA di prendere una posizione pubblica sul problema concernente l’affidabilità scientifica delle teorie del "lavaggio del cervello" applicate ai Nuovi Movimenti Religiosi. Per questo motivo l’APA, nel 1984, nominò Margaret Singer, presidente del comitato DIMPAC (Task force on Deceptive and Indirect Methods of Persuasion and Control), per indagare su questa ed altre questioni. Questo comitato preparò un rapporto che fu rifiutato dalla commissione preposta dall’APA , il Board of Social and Ethical Responsibility for Psychology (BSERP). Questa commissione, che oggi non esiste più, rifiutò il rapporto finale del DIMPAC in una breve lettera, chiamata Memorandum, dell’11 Maggio 1987. Dopo più di due mesi di ricerche "telematiche" siamo riusciti ad avere una fotocopia del documento giunto via fax dagli Stati Uniti. Possiamo quindi ora chiarire alcuni punti essenziali : 1) Il documento si apre e si chiude con i ringraziamenti alla Task Force (DIMPAC) per il lavoro svolto ed esprime apertamente la consapevolezza della enorme difficoltà di giungere ad un rapporto finale su questa questione così complessa e controversa. Dunque nessuna polemica contro chi ha effettuato il rapporto, ma, anzi, il riconoscimento del lavoro svolto, che seppur non condiviso, risulta ugualmente apprezzabile. 2) Il rapporto steso dal DIMPAC fu esaminato da due esperti esterni e da due membri della Commissione dell’APA denominata Board of Social and Ethical Responsibility for Psychology (BSERP). Essi hanno affermato che nel rapporto del DIMPAC c’erano delle deficienze, dei difetti. In esso mancavano infatti il rigore scientifico e l’approccio critico imparziale necessario per ottenere l’imprimatur dell‘APA. Il rifiuto, quindi, venne deciso in base all’esame del rapporto fatto da 4 persone (di cui solo 2 dell’APA) che si sono trovate d’accordo nel rifiuto. La considerazione più importante che si evince dal documento è comunque questa : non c’è nel Memorandum il rifiuto ufficiale delle teorie del lavaggio del cervello, ma solo il rifiuto di un rapporto stilato da una commissione sul tema delle teorie della manipolazione mentale applicate ai Nuovi Movimenti Religiosi. Rifiuto dovuto alla mancanza di correttezza metodologica. 3) Nel Memo, inoltre, si mettevano in guardia i membri del DIMPAC dall’affermare che l’APA condivideva le conclusioni del loro rapporto. Il BSERP richiedeva al DIMPAC la correttezza di divulgare il loro rapporto solo dopo aver chiarito che il BSERP non l’aveva accettato. 4) La parte più importante del Memo, che poi è quella che più ci interessa, dice : "Finally, after much consideration, BSERP does not believe that we have sufficient information available to guide us in taking a position on this issue". In questa affermazione il BSERP, cioè la Commissione che ha esaminato il documento, dice che dopo molte considerazioni, essa non ritiene di avere sufficienti informazioni che possano portarla a prendere una posizione su questa questione. Peccato che gli studiosi citati precedentemente abbiano dimenticato di prendere in considerazione questa frase del Memo che non ci sembra affatto secondaria. Fatto sta, però, che, almeno nei documenti da noi citati, non compare mai menzione di questa frase che pure esiste! La verità è dunque questa ed è molto diversa da quella che ci era stata presentata : l’APA, Associazione di grande rilevanza nazionale ed internazionale, non ha preso nessuna posizione chiara ed ufficiale riguardo alle teorie della riforma del pensiero e del controllo mentale applicate ai Nuovi Movimenti Religiosi. Essa è in un situazione di attesa e rifiuta di assumere le posizioni di una parte o dell’altra. Il motivo è indicato chiaramente nel Memo : non ci sono sufficienti informazioni, non ci sono cioè sufficienti ricerche e ipotesi di ricerca verificate scientificamente per dare una risposta finale a questo quesito. Il colmo di questa vicenda è questo : giustamente l’APA ha messo in guardia i fautori del "lavaggio del cervello" dal dire che l’Associazione condivideva le loro teorie. Non ha forse pensato, però, che quel piccolo Memo, quella breve lettera di importanza relativa avrebbe potuto essere strumentalizzata dagli altri, cioè da coloro che rifiutano a priori l’esistenza della manipolazione mentale nei Nuovi Movimenti Religiosi. Essi ne hanno fatta una bandiera in questi anni, citando solo in parte un documento che, seppure relativamente importante, ha però diritto di essere citato "onestamente". E questo dovrebbe essere a conoscenza di chi si ritiene ed è ritenuto un "esperto" obiettivo e documentato in questo campo. Ma le informazioni, oggi, non sono più alla portata di pochi "dotti". Come quando il sapere, grazie alla stampa, uscì dai conventi e divenne patrimonio di tutti, così oggi, grazie ad Internet, la "rete delle reti", le informazioni viaggiano da un capo all’altro del mondo in tempo reale. Questa rivoluzione dell’informazione ha significato per le "sette" la fine dell’omertà e lo svelamento di molti "segreti". Nel campo scientifico, invece, grazie alla Posta Elettronica, alle Mailing List, etc ... è terminato definitivamente il monopolio delle informazioni, alle quali, ormai, chiunque può accedere, una volta superato lo scoglio della lingua. Oggi chiunque sia motivato e si armi di pazienza e buona volontà è in grado di "investigare" (come abbiamo fatto noi) sulle questioni più varie. Ormai nel "villaggio globale " ciò
che conta non è più la "patente di esperto", ma è
la documentazione che "fa la differenza"!
IN ITALIANO American
MEMORANDUM
A: Membri della Task Force on Deceptive and Indirect Methods of Persuasion and Control (DIMPAC) DA: Board of Social and Ethical Responsibility for Psychology (BSERP) OGGETTO: Rapporto Finale della Task Force
Il BSERP ringrazia la Task Force on Deceptive and Indirect Methods of Persuasion and Control per il suo servizio, ma è impossibilitata ad accettare il rapporto della Task Force. In generale, il rapporto manca di rigore scientifico e dell'imparziale approccio critico necessario per la convalida dell'APA. Il rapporto è stato attentamente esaminato da due esperti esterni e due membri del BSERP. Questi hanno concordato in maniera indipendente sull'esistenza nel rapporto di significative deficienze. Le analisi sono state accluse per vostra informazione. Il BSERP avverte i membri della Task Force di non usare i compiti che sono stati loro assegnati in passato per significare supporto o approvazione del BSERP o dell'APA sulle posizioni sostenute nel rapporto. Il BSERP richiede ai membri della Task Force di non distribuire o pubblicizzare il rapporto senza indicare che è risultato inaccettabile per il BSERP. In conclusione, dopo attenta considerazione, il BSERP non ritiene di avere informazione sufficiente per prendere una posizione su questa questione. Il BSERP apprezza la difficoltà che ha richiesto produrre un rapporto su un argomento così complesso e controverso, e di nuovo ringrazia i membri della Task Force per i loro sforzi. Allegato.
4200 Seventeenth St.
N.W.
IN INGLESE American
MEMORANDUM
TO: Members of the Task Force on Deceptive and Indirect Methods of Persuasion and Control (DIMPAC) FROM: Board of Social and Ethical Responsibility for Psychology (BSERP) SUBJECT: Final Report of the Task Force
BSERP thanks the Task Force on Deceptive and Indirect Methods of Persuasion and Control for its service but is unable to accept the report of the Task Force. In general, the report lacks the scientific rigor and evenhanded critical approach necessary for APA imprimatur. The report was carefully reviewed by two external experts and two members of the Board. They independently agreed on the significant deficiencies in the report. The reviews are enclosed for your information. The Board cautions the Task Force members against using their past appointment to imply BSERP or APA support or approval of the positions advocated in the report. BSERP requests that Task Force members not distribute or publicize the report without indicating that the report was unacceptable to the Board. Finally, after much consideration, BSERP does not believe that we have sufficient information available to guide us in taking a position on this issue. The Board appreciates
the difficulty in producing a report in this complex and
controversial area, and again thanks the members of the Task Force for
their efforts.
Enclosure
4200 Seventeenth St.
N.W.
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