Incolpare le vittime






 Introvigne dice che i critici delle sette sostengono che l'esistenza del "lavaggio del cervello" è provata grazie alla testimonianza degli "apostati", con questo intendendo «ex membri divenuti oppositori». Gli "apostati" sono «una minoranza, forse tra il 10% e il 20%»: a conferma cita, inter alia, il suo studio più che discutibile su ex membri di Nuova Acropoli in Fancia (che ho analizzato qui).  

Ciò che è completamente fuorviante nella frase non sono le cifre. La testimonianza degli ex membri critici è di importanza centrale per le informazioni fattuali e i documenti interni che queste persone sono in grado di fornire. Duecento consumatori soddisfatti non sono tanto importanti quanto l'ex-dipendente in grado di fornire fotografie che dimostrano che il macellaio vendeva carne di gatto invece che di coniglio. 

Non si tratta insomma di quanto "rappresentative" queste persone possano essere dei "sentimenti" degli ex membri. Tuttavia Introvigne ha costruito la sua intera tesi in modo tale da escludere i fatti, così è costretto a ignorare questo punto importantissimo. 

Introvigne ci fornisce una nozione eticamente intrigante: 

«E' poi importante riconoscere che la violenza potrebbe scaturire da una opposizione organizzata ai nuovi movimenti religiosi.»
Lo spiega sostenendo che fornire informazioni critiche su una setta ai potenziali consumatori potrebbe indurre la setta ad usare violenza contro il critico: la colpa di questa violenza, evidentemente, è tutta del critico. Abbastanza vero: in Italia ci sono persone che avrebbero potuto condurre una vita lunga e tranquilla, e sono state uccise perchè avevano criticato la Mafia. Tuttavia non sono d'accordo con Introvigne nel farne ricadere la colpa sulle vittime. 
 

Violenza "antisette" o politica? 

Ma a parte questo tipo di violenza delle sette, esiste violenza contro le sette? Introvigne sostiene che in Europa ci sono stati due casi di violenza strettamente correlati:  

«A Parigi sia i locali della Chiesa dell'Unificazione che quelli di Nuova Acropoli (movimento con sede in Argentina) sono stati colpiti da bombe.»
Probabilmente è stato sulla base di queste due esplosioni - nessuna delle quali ha causato perdite di vite umane - che l'articolo di Introvigne è stato giudicato adatto alla pubblicazione su una rivista chiamata Terrorism and Political Violence 

Evidentemente i recensori non si sono preoccupati di controllare i fatti. Innanzitutto Nuova Acropoli non ha più "sede in Argentina" dagli inizi degli anni '70. Errore innocuo in sé, ma biasimevole per chi si definisce studioso e sostiene, nello studio su Nuova Acropoli già citato, di aver detto la parola definitiva sul movimento.  

La Chiesa dell'Unificazione di Moon sostiene di essere una religione. Nuova Acropoli, al contrario, rifiuta questa etichetta. O Introvigne ammette che questo gruppo cade al di fuori della categoria delle "sette", oppure deve accettare la definizione di setta data dai critici, come qualsiasi gruppo che pratichi un certo tipo di comportamento.  

Sebbene i due movimenti non siano entrambi "minoranze religiose", la Chiesa dell'Unificazione e Nuova Acropoli hanno in comune un marcato anticomunismo. La Chiesa dell'Unificazione ha addirittura fondato la "Lega Mondiale Anticomunista"; mentre Nuova Acropoli è stata accusata, di essere un'organizzazione politica di "estrema destra". Una definizione certamente imprecisa, ma il problema di Nuova Acropoli è quello.  

E' abbastanza facile immaginare che le bombe di Parigi fossero state collocate per scopi politici da estremisti antifascisti senza alcun interesse per la religione.  

L'articolo di Introvigne emette comunque un raggio di speranza. Nel passato ha sempre definito gli "apostati", me in particolare, come "nemici professionali" del gruppo a cui si oppongono. Per due anni ho spiegato che la mia professione non è quella di "apostata", ma quella di interprete. Pensavo che non ci fossero speranze, ma vedo che alla fine ha capito e ora usa la definizione più corretta di "oppositori attivi". E' confortante: significa che il mio sito web è stato di un certo aiuto a Introvigne, per farlo pensare e scrivere in modo più chiaro.  


   


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